"Sono profondamente toccato dalla morte del piccolo Alfie. Oggi prego specialmente per i suoi genitori, mentre Dio Padre lo accoglie nel suo tenero abbraccio".

Quaeste le parole del Santo Padre su twitter a commento della morte di Alfie Evans, di cui aveva incontrato il padre durante l’udienza generale del 18 aprile.


In quella occasione, Francesco aveva voluto "ribadire e fortemente confermare che l’unico padrone della vita, dall’inizio alla fine naturale, è Dio! E il nostro dovere, il nostro dovere è fare di tutto per custodire la vita".

Anche per questo il Papa aveva chiesto all'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, di fare il possibile per il trasferimento del piccolo. L’istituto era pronto a trasferire, accogliere e ad assistere Alfie: tutto a proprie spese.

Secondo il direttore scientifico Bruno Dallapiccola "l'impegno [del Bambino Gesù] sarebbe stato fornire tutto il tipo di assistenza ventilatoria, nutrizionale, di idratazione e di eventuali terapie di supporto di protezione dal dolore che si devono dare in questi casi.

Questo caso non si configurava certamente come accanimento terapeutico, ma semplicemente l’accompagnamento di un paziente verso il suo destino naturale."

Della stessa opinione anche Mariella Enoc, presidente del Bambino Gesù: "Questa vicenda ci insegna che bisogna fare una vera e grande alleanza tra scienza, clinica, istituzioni e famiglie, e individuare un percorso che non avrà mai una piena condivisione, ma che apra comunque una strada su cui muoverci senza arrivare sempre a queste punte di iceberg.

Perché la medicina sta facendo grandi passi avanti e casi come quelli di questi bambini, di persone in stato vegetativo e altri ancora, continueranno ad aumentare. Io ho letto in questi giorni un grande problema che riguarda i costi di queste persone.

Io ho una mia personale convinzione: credo che la sanità cattolica che si occupa di questo debba veramente riscoprire la capacità di dare supporto a queste persone in grave difficoltà. Non possiamo semplicemente fare quello che tutti gli altri fanno ma dobbiamo fare quello che riteniamo sia giusto fare."