Il corpo per il 20% ricoperto da ustioni di secondo e terzo grado causate da olio bollente, il piccolo Amid, un bambino afgano di 4 anni era in condizioni disperate. Il padre in moto tra mille e rischi e pericoli è riuscito ad arrivare con il piccolo alla base di Herat dove ha chiesto aiuto ai militari italiani. Militari italiani che aveva conosciuto durante una delle loro tante attività di supporto alla popolazione dei villaggi afgani.  

Il personale sanitario ha accolto tempestivamente il piccolo Amid, è stata subito allertata l'equipe chirurgica del Role 2, che è attiva 24 ore su 24, che ha prestato le prime cure. Il bambino è stato sottoposto ad un primo intervento chirurgico per ridurre i danni, asportando i tessuti necrotici dalle profonde ustioni. Grazie a queste prime cure è stato evitato il rischio di un peggioramento delle condizioni di Amid. Dopo una degenza presso l'ospedale pediatrico civile di Herat, il Colonnello Emanuele Cotugno, direttore sanitario dell'ospedale, si è consultato in telemedicina con i colleghi  del Policlinico Militare  dell'Esercito di Roma, ed è intervenuto con una seconda operazione chirurgica di di pulizia e ripristino della funzionalità degli arti coinvolti.  

L'ospedale Militare Role2 della base di Herat della Task Force Arena, su base 2° Reggimento Alpini di Cuneo, ha un'equipe altamente specializzata proveniente dal Policlinico Militare dell'Esercito e svolge attività sanitarie non solo per i contingenti della NATO ma anche per la popolazione afgana, quando i pochi presidi sanitari della zona di Herat non sono in grado di intervenire.

"Ringrazio con tutto il mio cuore i soldati e i medici italiani che hanno curato mio figlio, alleviando le sue sofferenze e restituendogli, anche una speranza per un futuro. Sono venuto direttamente qui alla vostra base ricordandomi di quando alcuni anni fa, gli italiani con una pattuglia vennero a fare visite mediche  nel mio villaggio, visitando anche mio figlio maggiore" queste le parole di ringraziamento del padre di Amid ai medici militari italiani. Perché la missione in Afghanistan dei militari italiani è anche questo: salvare vite umane e ridare una speranza ad un bambino di 4 anni. 

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