A Roma, questo mercoledì, si tiene una surreale conferenza bilaterale per la ricostruzione dell'Ucraina con Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti e Adolfo Urso da una parte, mentre dall'altra, in rappresentanza di Kiev, vi sono il primo ministro Denys Shmyhal ed il minstro degli Esteri Dmytro Kuleba.

Definire surreale tale incontro è conseguente all'andamento del conflitto che, ogni giorno che passa, dà sempre più l'idea che debba durare molto a lungo, con Zelensky che, in base alle ultime dichiarazioni, fa capire di voler puntare non tanto al ritiro delle truppe di Mosca dall'Ucraina, quanto alla capitolazione della Russia.

Infatti, dopo gli ultimi attacchi su obiettivi civili che ieri hanno colpito in particolar modo la città di Kupyansk, il presidente ucraino nell'ultimo discorso alla nazione diffuso ieri sera ha auspicato una nuova Norimberga per i responsabili del regime russo. Come tutti possono capire, la conseguenza di tale affermazione può essere solo la capitolazione di Mosca.

Affermazioni che non possono certo far sperare che si possa arrivare, nel breve periodo, almeno ad un cessate il fuoco.

Sul fronte militare, nel frattempo, continua sempre più feroce il conflitto lungo la linea di contatto nel Donetsk, ed in particolare a Bakhmut. 

Per i russi, la presa di quella città, sembra diventata un punto d'orgoglio, più che un obiettivo strategico. Impegnato nell'impresa è soprattutto il gruppo Wagner che manda al macello i suoi mercenari, quasi sicuramente sfruttando i soldati meno addestrati reclutati nelle prigioni o in medio oriente.

Come riportato in articolo di un corrispondente della BBC che ha intervistato un soldato ucraino, la tattica dei russi è molto semplice. Inviare gruppi di soldati in campo aperto per individuare dove siano dislocati i militari ucraini all'interno delle loro trincee, nel momento in cui aprono il fuoco. Individuate le postazioni ucraine, i russi utilizzano l'artiglieria per annientarle. Una tattica che sta producendo un vero e proprio massacro da entrambe le parti, ma più tra i russi, tanto che Kiev starebbe puntando alla difesa di Bakhmut come strategia per annientare o quasi la capacità offensiva, in termini d uomini e mezzi, del gruppo Wagner.

Poi, c'è la questione della "famosa" controffensiva di primavera che, a periodi alterni, dovrebbe esser portata dai russi e dagli ucraini.

In una situazione simile - a cui si aggiungono i quotidiani bombardamenti, più o meno intensi, sugli oblast di quasi tutta l'Ucraina - come si possa parlare oggi di ricostruzione e cifre da destinarvi appare poco comprensibile, ma sarebbe più corretto dire "lunare".