Si tratta di una delle storiche battaglie di Fratelli d’Italia, che da tempo chiede un ministero per il mare per un paese come il nostro che per composizione geografica e storica, nel mare ha una importante risorsa per la sua economia.

Adolfo Urso, senatore e presidente del Copasir, è uno dei più tenaci ed assidui promotori di una simile iniziativa, da sempre molto attento alle richieste in tal senso, che arrivano dagli operatori del settore.

Un ministero preposto è un idea che da tempo fa capolino nelle discussioni politiche ma che fino ad ora non si è ancora concretizzata. a maggio di quest’anno era venuta una richiesta esplicita in tal senso anche dalla Confindustria, richiesta che era stata rispedita al mittente dal ministro Enrico Giovannini, che però aveva proposto un comitato interministeriale, che potesse occuparsi della materia del mare.

Una soluzione che era stata subito bocciata da Confindustria, che ha annunciato la prossima istituzione di una direzione ad hoc sul settore marittimo. Ministero del mare che esiste da tempo nella vicina Francia, che non a caso sembra sfruttare molto meglio le risorse del mare, rispetto al nostro paese. “Fratelli d'Italia dall'inizio di questa legislatura, quando eravamo soltanto opposizione, ha presentato alla Camera, a firma di Giorgia Meloni, e al Senato, a mia prima firma, il disegno di legge per istituire il Ministero del Mare per consentire al nostro Paese di poter valorizzare quell'economia che deriva appunto dalla sua collocazione geografica, storica e sociale, dal fatto che l'Italia è nata sul mare e attorno al mare. Siamo convinti che il mare considerato come risorsa possa diventare un elemento importante della nostra economia e in questo modo difendere il nostro interesse nazionale”,ha detto il senatore Urso, fresco da un tour a Washington per incontri ad altissimi livelli della politica americana, per promuovere e rassicurare gli Usa su un eventuale nuovo governo a guida Meloni.

Ma tornato in patria, Urso si è buttato a capofitto nella campagna elettorale, che sta avviandosi verso le ultime tornate, e in visita in Veneto, dove è candidato per Fratelli d’Italia, ha voluto nuovamente porre l’attenzione delle istituzioni sull’importanza di una importante risorsa del nostro paese, che viene troppo spesso dimenticata e non adeguatamente valorizzata. “D'altra parte il Ministero del Mare, attraverso un approccio organico, dovrà riuscire a coniugare l'esigenza del lavoro, dell'occupazione e dello sviluppo. Il tutto con ricadute positive non soltanto per la pesca ma, ovviamente, anche per il turismo balneare, la cantieristica, nautica, portualità, l’acquacoltura e pure per la stessa l'energia, visto che oggi si può ricavarla dal mare tutelando l'ambiente. Il Ministero del Mare sarà l'innovazione principale nell'architettura ministeriale del governo guidato da Giorgia Meloni”, ha concluso Urso, impegnato in un 'tour marittimo' con i candidati Raffaele Speranzon (candidato camera e capogruppo in Regione di FDI), Bartolomeo Amidei ed Helenia Barban (candidati al Senato) lungo la costa veneta ed il collegio in cui è stato candidato. Il tour ha toccato Porto Viro, con una prima tappa alla CIS Compagnia Italiana Sali, e Chioggia, con una seconda tappa alla O.P. Fasolari, esempio di azienda della pesca che a livello nazionale opera all'insegna della sostenibilità.

Sempre a Chioggia l'incontro con lo Yatch Club, in rappresentanza del mondo della diportistica, ed infine in direzione Venezia il senatore Urso è stato ospite a bordo del natante dell’azienda ittituristica “nonno Renzo” derivante dalla riconversione della pesca: il trasferimento è stata l’occasione per esaminare e per un confronto sulle potenzialità della Laguna di Venezia.

Infine, presso il terminal San Basilio di Venezia, un incontro con l’Autorità Portuale e la federazione Federagenti marittimi nazionali.