Con un giorno di anticipo, il presidente israeliano Reuven Rivlin ha affidato a Benny Gantz l'incarico di formare un nuovo governo. Quello del leader della coalizione Blu Bianco, che ha conquistato il maggior numero di seggi alle ultime elezioni, è probabilmente l'ultimo tentativo possibile per Israele, almeno in linea teorica, di formare un nuovo Governo ed evitare di ricorrere alle elezioni anticipate.

Nel suo discorso di accettazione Gantz ha dichiarato di voler dar vita ad un governo di "riconciliazione" nazionale. Come questo sia possibile, però, non lo ha spiegato.

Dal punto di vista pratico, come era accaduto per Netanyahu, neppure Gantz ha una maggioranza che lo sostenga, anche considerando i voti della lista araba unita che ha dichiarato la propria disponibilità.

Nel caso di un governo di coalizione, il Likud (il partito di Netanyahu) sarebbe chiamato a farne parte, anche se è da capire se accetterebbe di dare o meno il proprio sostegno ad un governo di cui non facessero parte gli ultrà ortodossi con cui finora ha governato. Ultrà non graditi a Gantz e ai suoi sostenitori.

Inoltre, c'è la questione della premiership a rotazione, suggerita da Rivlin, in base alla quale alla guida di un possibile governo di coalizione si dovrebbero alternare Gantz e Netanyahu, purché quest'ultimo non venga rinviato a processo anche in una delle tre inchieste per corruzione.