Politica

PCTO: la Polizia di Stato insegna come usare il manganello (sui comunisti)

Il 29 ottobre alcuni alunni di una classe quinta di un liceo di Genova erano a Milano per completare il PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento) all'evento che offre alle scuole e alle imprese la possibilità di incontrarsi per favorire il collegamento tra domanda e offerta di lavoro.

La Polizia era presente con un proprio stand, dove venivano proposte esercitazioni pratiche all'uso del manganello!

Gli studenti genovesi, con un telefonino riprendono quello che stava accadendo, registrando le immagini di un poliziotto in divisa che prima mette un ragazzo dietro uno scudo di gommapiuma, poi porge il manganello ad un altro studente e lo spinge contro quello che definisce "il bersaglio", per spiegargli come si colpisce un comunista. 

A Repubblica, una studentessa dell'istituto Enrico Fermi, liceo del Ponente genovese, ha rivelato che il poliziotto indicava i punti dove colpire. E gli studenti, anche bambini delle medie, colpivano.

"Ma che insegnamento è?" è stato il suo commento.

In un altro stand che ospitava la Polizia penitenziaria era offerta la possibilità di entrare in una cella. E qualcuno racconta anche di battute di pessimo gusto sull'uso delle armi da parte di altri appartenenti alle forze dell'ordine.

Altre testimonianze riportano commenti da parte delle forze dell'ordine sull'uso «gratificante» del taser, oltre a battute sessiste.

A sollevare il caso è stata la mamma di una studentessa che ha chiesto chiarimenti al liceo della figlia, facendo notare che quanto accaduto era istigazione alla violenza, l'esatto opposto di ciò che la scuola dovrebbe promuovere.

"I ministri dell'Interno e dell'Istruzione devono riferire in Parlamento", ha commentato il deputato di AVS Nicola Fratoianni. "E per questo presenteremo un'interrogazione. È forse chiedere troppo che l'istruzione pubblica debba formare cittadine e cittadini consapevoli, educare al dialogo e alla pace, oltre che alla convivenza civile?"

Evidentemente sì, in una nazione dove governa un esecutivo in cui i (post) fascisti sono maggioranza e dove c'è qualcuno che ancora pretende di chiamarli conservatori!

Autore Marzio Bimbi
Categoria Politica
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