Ieri sera,  l'Elevato Beppe Grillo (il titolo non è ironico) ha rilasciato la seguente dichiarazione ai propri sostenitori (da definire, conseguentemente, Sottoposti), a favore di Mario Draghi:

La dichiarazione dell'Elevato è stata fatta per convincere gli iscritti al Movimento che dovranno votare sulla piattaforma Rousseau per un governo guidato dall'ex presidente della BCE.

Una rivoluzione copernicana per gli anti-sistema 5 Stelle che in passato avevano indicato i banchieri come Draghi tra i primi nemici del popolo. Adesso vogliono nominare uno di loro a capo del governo, dopo aver detto solo fino a poche ore prima o Conte o elezioni.

Ma non tutti i grillini sono dello stesso parere. Una "fronda" guidata da Lezzi e Di Battista promuove il no a Draghi sulla piattaforma Rousseau.

E dato che il voto al professore non è scontato e potrebbe non coincidere con i desiderata della parte governativa dei 5 Stelle, il capo politico Vito Crimi lo ha momentaneamente sospeso con la seguente dichiarazione:

"Il voto sul governo previsto dalle ore 13.00 di oggi è temporaneamente sospeso. I nuovi orari di inizio e termine votazione saranno successivamente comunicati".

E allora quando potranno i grillini esprimere il loro sì o il loro no a Draghi? Non si sa.

Nel frattempo il professore sta incontrando le parti sociali e nelle prossime ore, al massimo domani, dovrebbe sciogliere la riserva. Attenderà il voto dei 5 Stelle per farlo? Difficile pensarlo.

Pertanto, un ulteriore piccolo paradosso si aggiunge ai numerosi altri che caratterizzano questa vicenda, mentre l'artefice di tutto questo, Matteo Renzi, si pavoneggia spacciandosi come statista responsabile, al centro di un circo mediatico, dove una disinformazione ipocrita ha preso il sopravvento, deformando la realtà oltre il limite del ridicolo.

Così adesso stiamo per entrare nell'era Draghi, il migliore dei mondi possibili, dove tutto ciò che verrà realizzato sarà in ogni caso santo, buono e giusto... anche perché non potrebbe essere altrimenti, visto che il nuovo esecutivo in Parlamento non avrà praticamente nessuno all'opposizione, almeno finché Renzi e i suoi sponsor in futuro non decideranno altrimenti. 


AGGIORNAMENTO

In serata è arrivata la dichiarazione da parte di Grillo dell'ufficialità di un "super" ministero, nel prossimo governo Draghi, intestabile (almeno come paternità) ai 5 Stelle: quello per la Transizione ecologica.

Quindi, dopo aver trovato un "traino" per promuovere su Rousseau il sì a Draghi, è subito partita la pubblicità delle cheerleader grilline, Di Maio e Crimi.

Così ha commentato il risultato ottenuto il ministro degli Esteri:"Ancora una volta Beppe Grillo ha offerto al Paese una visione importante con la proposta, accolta dal premier incaricato Mario Draghi, di istituire un ministero per la transizione ecologica, sul modello di altri Paesi europei.Tutto questo porterà un grande contributo all’Italia: il progetto punta infatti a sostenere l’ambiente, come il MoVimento 5 Stelle ha sempre fatto, e ad integrare la difesa della nostra terra con le opportunità di sviluppo e di crescita economica che abbiamo davanti. La ricostruzione, dopo la crisi causata dalla pandemia, comincia da qui.Grazie Beppe. E viva il MoVimento 5 Stelle sempre".

Questa, invece, la dichiarazione di Vito Crimi, che magnanimamente ha annunciato il via libera al voto per giovedì:

"Un'ottima notizia: il ministero per la transizione ecologica entra nell'agenda di governo e diventerà realtà. Ringrazio Beppe Grillo per aver posto questo importante tema al centro del dibattito, e il presidente incaricato Draghi per la sensibilità con la quale ha saputo accogliere la nostra proposta.Ho disposto che la votazione sul governo Draghi, oggi sospesa, si svolga sulla piattaforma Rousseau nella giornata di domani".


Per la cronaca, queste la ragioni per cui i grillini rappresentati da Di Battiusta e Lezzi (la dichiarazione riportatat di seguito è di questìultima) non vogliono dire sì a Draghi:

"Partecipiamo alle consultazioni, abbiamo rispetto delle Istituzioni, perseguiamo il bene del Paese, ma dobbiamo avere ed osservare alcuni limiti per ragioni di responsabilità.Il M5S non può accettare di condividere il governo con Lega e, ancora di più, con Silvio Berlusconi. Un governo in cui, se allargato a quasi tutta la destra (Meloni esclusa) ricordo, non saremmo ago della bilancia, non avremmo la maggioranza relativa, potremmo incidere molto meno di quanto fatto fino ad ora perché non avremmo neppure espresso il Presidente del Consiglio. Saremmo ininfluenti ma perderemmo per sempre la nostra reputazioneLa nascita di questo governo ha avuto come obiettivo quello di far fuori Conte e di eliminare il tratto distintivo del M5S.Noi siamo quelli che abbiamo lottato, dall'opposizione, per cacciare Berlusconi dal Senato e ce l'abbiamo fatta. Noi siamo quelli che abbiamo condiviso i video di Di Battista che leggeva la sentenza Dell'Utri in cui viene scritto nero su bianco che Forza Italia ha finanziato la Mafia. Non possiamo permettere di dare al Paese un segnale così devastante in questo periodo di fragilità. Altro che responsabilità, sarebbe molto pericoloso. Vi basterà ascoltare qualche intervista a Gratteri in cui lancia l'allarme su possibili e più semplici infiltrazioni mafiose nell'economia.Se non fossero rispettati questi limiti, meglio astenersi. Avremmo forza e libertà per incidere dal Parlamento con azioni di verifica, indirizzo e controllo".