Report ci ha ricordato a cosa serve la riforma della giustizia penale voluta dalla Cartabia
Quel che viene da chiedersi è che senso avessero i referendum sulla giustizia quando è stata approvata, in relazione al processo penale, la riforma Cartabia? Quello che i politici volevano per sé e per i loro sponsor, l'impunibilità, in pratica l'avevano già ottenuta!
La riforma Cartabia modifica il processo penale, prevede una riforma specifica del Consiglio superiore della magistratura e del processo civile.
Il punto dolente della riforma Cartabia riguarda i tempi della giustizia penale, per soddisfare l'Europa che richiedeva all'Italia una riduzione dei tempi dei processi pari al 25 per cento, altrimenti niente soldi del Recovery Fund.
Quindi, che cosa si è fatto per soddisfare l'Europa? Si è eliminata la prescrizione dopo le sentenze di primo grado voluta dalla riforma Bonafede (e presente in tutti i Paesi "normali") e si sono introdotti dei limiti massimi di tempo per il processo d'appello (di due anni) e per quello in Cassazione (un anno).
Che succederà quindi? Che il processo d'appello potrà durare al massimo due anni e quello di Cassazione 12 mesi. Se in uno dei due casi si supera questo limite, il procedimento decade: vale a dire che il processo finisce senza che venga emessa alcuna sentenza ed il presunto colpevole non avrà commesso alcun reato che, ovviamente, rimane e non evapora, ma semplicemente rimarrà impunito.
In precedenza si era data ai giudici la discrezionalità di stabilire in alcuni casi un allungamento dei tempi in relazione ad alcuni reati, nei prossimi giorni se ne occuperà il Parlamento che dovrà decidere quali siano o meno i reati da giudicare entro i 24 o i 12 mesi e quali invece siano "meritevoli" di tempi più lunghi.
Come si capisce, quella che è stata approvata è una riforma folle che, secondo alcuni magistrati, in alcuni tribunali, farà sì che almeno la metà dei processi finisca nel nulla.
Un'ottima notizia per gli avvocati che prima venivano pagati per allungare i tempi dei processi perché andassero in prescrizione e che adesso verranno pagati per farli morire in appello o in Cassazione.
Ne ha parlato lunedì sera Report...
Che in Parlamento si approvino delle leggi simili appare sorprendente, ma ormai dobbiamo abituarci a tutto. Quello che non è comprensibile è come si possa pensare di catalogare tale follia sotto l'ombrello della giustizia, pensando non tanto al fatto che gli autori dei reati la faranno franca quanto e più di prima, quanto al fatto che le vittime di un reato non avranno giustizia.
Ma a Draghi e a chi lo supporta questo non interessa. Da aggiungere anche che l'Europa ha chiesto di velocizzare i processi non di cancellarli, quindi inutile, almeno stavolta, incolpare Bruxelles di questo obbrobrio, di cui si è reso complice pure l'ottimo Mattarella.