Da giorni nel Mediterraneo Centrale non sono più presenti le navi ONG.
È il risultato del bullismo con cui il duo Salvini-Piantedosi ha gestiti gli ultimi sbarchi di migranti dalle ONG, ha gestita la vicenda Ocean Viking ed ha innescata la relativa crisi diplomatica con la Francia.
Sui social Salvini ed il suo coadiuvante Piantodosi non perdono occasione per esternare la soddisfazione per il successo ottenuto con la temporanea inattività delle navi ONG.
Purtroppo, però, anche in assenza delle ONG non si è fermato il flusso dei migranti che con natanti di ogni genere sbarcano sulle coste siciliane violando gli italici confini così cari a Salvini.
Ancora ieri un barcone con 500 persone a bordo, messo a rischio dalle avverse condizioni del mare, è stato intercettato e soccorso, a circa 80 miglia dalle coste siciliane, da motovedette della Guardia Costiera che hanno poi sbarcati gli occupanti a Catania, Messina ed Augusta.
Sempre ieri il mercantile “Christina B” ha soccorso una barca in difficoltà traendo in salvo 7 persone mentre altre 6 risultano morte e disperse.
Ma ad evidenziare il fatuo ed inutile bullismo attuato dalla coppia di duri ministeriali hanno concorso, sempre ieri, una petroliera e la nave da ricerca oceanica “Laura Bassi”.
La petroliera, dopo aver soccorse e salvate 262 persone si è presentata alla imboccatura del porto di Catania e non potendo attraccare al molo, date le sue dimensioni, ha affidati i 262 naufraghi ad una motovedetta della Capitaneria e ad un rimorchiatore che hanno provveduto al loro trasbordo a terra-
Nelle stesse ore la nave oceanica “Laura Bassi”, in navigazione per la Nuova Zelanda, è intervenuta in soccorso di una barca in difficolta nel mar Ionio ed ha tratte in salvo 92 persone (49 uomini, 20 donne e 23 bambini) che ha successivamente sbarcate nel porto greco di Kalamata.
I comandanti della petroliera e della nave oceanica conoscendo, a differenza di Salvini e Piantedosi, le leggi del mare, dopo aver soccorsi i naufraghi non hanno neppure pensato per un istante di dover negoziare un POS con le autorità politiche ma, come era loro diritto, si sono presentati ai porti più vicini per mettere in salvo i naufraghi.
Nessuno, neppure la coppia di duri ministeriali ha osato respingerli o metterli in stato di accusa per violazione dei confini.