Il meccanismo di protezione civile dell’Unione europea ha bisogno di almeno €1,4 miliardi per il 2021-2027 per assicurare la capacità di risposta a disastri naturali ed emergenze. Nel passato è stato attivato più di 330 volte per rispondere a disastri naturali e creati dall’uomo, sia in Europa che fuori. È stato attivato in particolare  nel caso di incendi boschivi, inondazioni, inquinamento marino, terremoti, uragani, incidenti industriali e situazioni di crisi sanitarie.

Nelle ultime settimane, per esempio,  è stato utilizzato per rimpatriare i cittadini europei bloccati in Cina a causa della diffusione del Coronavirus. Per rispondere all’attuale espansione del virus COVID-19, il Meccanismo è stato usato per finanziare e coordinare la consegna materiale protettivo in Italia e di materiale medico di emergenza in Cina. È stato anche attivato per rimpatriare i cittadini UE dell’area di Wuhan in Cina e i passeggeri europei della nave Diamond Princess bloccata a Yokohama in Giappone.

Il meccanismo di protezione civile dell’Unione Europea (UCPM) è stato costituito nel 2001 per potenziare la risposta dell'Unione Europea alle catastrofi naturali e antropogeniche. L'UCPM si basa su un sistema volontario di assistenza reciproca e sulle capacità preimpegnate dagli Stati membri. Il ruolo dell'UE consiste nel coordinare e integrare le misure adottate a livello nazionale per prevenire le catastrofi nonché per prepararsi e rispondere alle stesse. Nondimeno, gli incendi boschivi del 2017 e del 2018 hanno messo in evidenza i limiti dell'approccio volontario nel rispondere a catastrofi complesse e ricorrenti.

Per una più efficace protezione dei suoi cittadini, segnatamente in caso di attacchi terroristici o incidenti di tipo chimico, biologico, radiologico o nucleare, l'UE ha deciso di accrescere la sua capacità di risposta creando una riserva europea comune di risorse: rescEU. Tale riserva sarà utilizzata in ultima istanza, una volta esaurite le capacità volontarie nazionali, e prevede personale medico qualificato, ospedali da campo, aerei antincendio, motopompe e squadre di ricerca e salvataggio in ambito urbano. Le capacità di rescEU saranno sostenute dagli Stati membri e cofinanziate dall'UE.

L'aggiornamento dell'UCPM mira inoltre a migliorare la prevenzione dei rischi e la preparazione agli stessi, aiutando gli Stati membri a rafforzare la loro gestione dei rischi di catastrofi. Sarà inoltre istituita una rete unionale della conoscenza in materia di protezione civile per promuovere la cooperazione nei settori della formazione, della ricerca e dell'innovazione nonché lo scambio delle migliori prassi. 

Nella relazione adottata il 5 marzo 2020, la commissione Ambiente del Parlamento europeo ha affermato che il Meccanismo europeo di protezione civile dovrebbe ammontare ad almeno 1,4 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, come proposto dalla Commissione europea.

I deputati hanno anche chiesto una maggiore chiarezza su come saranno divisi i fondi fra prevenzione, preparazione e risposta. La commissione ritiene che una somma più elevata dovrebbe essere dedicata alla preparazione.