La Corte d'Appello de L'Aquila assolve la Presidenza del Consiglio dei ministri da qualsiasi responsabilità per la morte di sette studenti a seguito del terremoto di 15 anni fa
La Corte d'Appello de L'Aquila si è distinta oggi confermando il verdetto di assoluzione di primo grado con cui nel 2022 era stata assolta la Presidenza del Consiglio dei ministri da qualsiasi responsabilità per la morte di sette studenti nei vari crolli avvenuti durante il sisma che circa 15 anni fa colpì il capoluogo dell'Abruzzo.
Non volendo farsi mancar nulla, i giudici di secondo grado non solo non hanno deciso alcun risarcimento ai familiari delle giovani vittime, per di più ritenuti responsabili di aver assunto una "condotta incauta", ma dovranno anche sostenere le spese legali del processo, che ammontano a quasi 14 mila euro.
In pratica, secondo i giudici, quei ragazzi è come se avessero deciso per proprio conto di giocare alla roulette russa scegliendo di rimanere a L'Aquila nonostante lo sciame sismico e nonostante la Commissione Grandi Rischi, che si era riunita cinque giorni prima del terremoto, avesse pubblicamente lanciato messaggi rassicuranti.
Inizialmente, il Tribunale dell'Aquila aveva condannato a sei anni di reclusione i sette componenti che avevano partecipato alla riunione, per poi assolverli in appello, tranne Bernardo De Bernardinis, l'allora vicecapo della Protezione civile, la cui condanna a due anni è stata confermata anche in Cassazione. De Bernardinis, che aveva presieduto la riunione in sostituzione dell'allora capo della Protezione civile nazionale, Guido Bertolaso, aveva inviato, subito dopo, messaggi rassicuranti che avrebbero indotto gli aquilani a non adottare le misure di sicurezza tradizionali, come quella di uscire di casa dopo una scossa.
A questo punto una persona "normale" si chiede perché le dichiarazioni di De Bernardinis, che ricopriva un incarico che lo collegava ad esprimere valutazioni sullo sciame sismico, ritenuto evidente mente responsabile - in quanto condannato - per le rassicurazioni comunicate al riguardo, non abbiano suggerito agli studenti morti sotto le macerie di rimanere a L'Aquila, invece di darsela a gambe.
Pertanto, nonostante la condanna di De Bernardinis, per la Corte d'Appello non ci sarebbero prove certe che le rassicurazioni abbiano influenzato il comportamento dei giovani, mancando quindi il cosiddetto 'nesso causale' per attribuire responsabilità civile. Secondo loro, i ragazzi non sarebbero stati condizionati né rassicurati dai comportamenti dei membri della Commissione Grandi Rischi - presenti a L'Aquila cinque giorni prima del sisma -, né dalle dichiarazioni televisive di De Bernardinis o dalle dichiarazioni alla stampa dell'allora sindaco, Massimo Cialente (rilasciate in base a quanto dichiarato dalla Commissione).
In base al senso comune. ammesso esista ancora, le conseguenze logiche tra un'affermazione e la sua messa in atto richiedono una considerazione attenta di vari fattori:
Coerenza Logica
L'affermazione deve essere logicamente consistente. Se un'affermazione contiene contraddizioni interne, la sua messa in atto risulterà problematica o impossibile. Per esempio, se si afferma "Tutti gli studenti devono completare il corso senza frequentare le lezioni", la messa in atto di questa affermazione è logicamente incoerente perché completare un corso generalmente implica la partecipazione.
Fattibilità Pratica
Anche se un'affermazione è logicamente coerente, la sua messa in atto deve essere praticamente fattibile. Questo richiede la disponibilità di risorse, tempo, competenze, e condizioni adeguate. Ad esempio, l'affermazione "Costruiremo una città su Marte entro un anno" potrebbe essere logicamente coerente, ma è praticamente irrealizzabile con la tecnologia e le risorse attuali.
Nesso Causale
Occorre esaminare il nesso causale tra l'affermazione e le azioni necessarie per la sua messa in atto. Questo implica identificare i passaggi intermedi e le condizioni che devono essere soddisfatte. Ad esempio, l'affermazione "Ridurre le emissioni di CO2 del 50% in cinque anni" richiede l'identificazione delle fonti di emissione, l'implementazione di tecnologie pulite, e il cambiamento dei comportamenti umani.
Implicazioni Etiche
La messa in atto di un'affermazione deve considerare le implicazioni etiche e morali. Anche se un'affermazione è logica e praticabile, potrebbe non essere eticamente giusta. Ad esempio, l'affermazione "Aumentare la produttività del 50% licenziando metà dei dipendenti" può essere realizzabile, ma comporta gravi conseguenze etiche e sociali.
Conseguenze Sociali e Culturali
La realizzazione di un'affermazione può avere ampie conseguenze sociali e culturali. Bisogna considerare come la messa in atto influenzerà diversi gruppi sociali e quali saranno le reazioni della società. Ad esempio, un cambiamento nelle politiche educative potrebbe influenzare vari stakeholder, inclusi studenti, insegnanti, e genitori.
Monitoraggio e Valutazione
Una volta messa in atto, l'affermazione deve essere monitorata e valutata per garantire che gli obiettivi siano raggiunti e per apportare eventuali correzioni. Questo processo di feedback è cruciale per adattare e migliorare le strategie basate sull'affermazione originale.
Ora facciamo un esempio pratico considerando questa affermazione: "Introdurre una settimana lavorativa di quattro giorni per migliorare il benessere dei dipendenti."
Coerenza Logica: L'affermazione è logica perché ridurre i giorni lavorativi potrebbe migliorare il benessere.
Fattibilità Pratica: È necessario valutare se le aziende possono mantenere la produttività e se i dipendenti possono completare le loro mansioni in meno giorni.
Nesso Causale: Identificare i passaggi, come riorganizzare il lavoro, mantenere la produttività, e garantire la qualità del servizio.
Implicazioni Etiche: Considerare se tutti i dipendenti trarranno beneficio da questa riduzione o se alcuni potrebbero essere penalizzati.
Conseguenze Sociali: Valutare l'impatto sulla società in generale, come il trasporto pubblico, le famiglie, e l'economia locale.
Monitoraggio e Valutazione: Dopo l'implementazione, misurare il benessere dei dipendenti e l'efficienza aziendale, facendo aggiustamenti secondo necessità.
E adesso, ripensate a ciò che hanno stabilito i giudici della Corte di Appello, confermando la condanna a De Bernardinis e definendo responsabili le vittime per aver seguito le sue indicazioni.