Esteri

L'Ucraina resiste in attesa di MLRS e Himars

Alla fine del 94° giorno dell'invasione russa dell'Ucraina, Zelensky ha fornito il seguente riassunto della situazione sul fronte militare, dove la situazione nelle aree del Donbas e della regione di Kharkiv è "complicata".

"Le aree chiave dove si combatte - ha detto il presidente ucraino - sono ancora Severodonetsk, Lysychansk, Bakhmut, Popasna e altre città dove si concentra l'offensiva russa. Ma le nostre difese resistono. La situazione, lì, è indescrivibilmente difficile e sono grato a tutti coloro che resistono a questo assalto".

Tutto dipende dalle armi con cui l'Ucraina può difendersi e tutto dipende dalle forniture dei "partner". Più aumenta la qualità e la quantità degli armamenti forniti dall'occidente, prima si avvicinerà il

"momento in cui il nostro esercito supererà gli occupanti - ha dichiarato Zelensky - sia per tecnologia che per potenza di fuoco".

Al momento, la Russia può utilizzare aerei, elicotteri e piattaforme di lancio  che consentono di tenere sotto scacco l'esercito ucraino, che può solo difendersi e limitarsi ad ostacolare l'avanzata russa. Gli obici forniti all'Ucraina non consentono di colpire oltre i 25 Km, mentre i Malka russi, quelli di nuova generazione, possono lanciare i loro proiettili a oltre 40 Km di distanza. 

Nelle pianure del Donbass, questa supremazia tecnica ha un peso e si vede nell'avanzata russa... lenta, ma inesorabile. Ma le cose, presto, potrebbero cambiare.

Nel sud, i missili anti-nave Harpoon sono adesso disponibili in gran quantità alle forze ucraine. Quei missili hanno tre caratteristiche uniche. La prima è quella di viaggiare verso l'obiettivo a pelo d'acqua. Ciò consente loro sia di essere quasi del tutto invisibili ai radar, sia di rendere i sistemi di difesa di una nave quasi del tutto inutili. Arrivato sull'obiettivo un Harpoon si alza e lo colpisce dall'alto... simulando ciò che fa un arpione, e da questo deriva il suo nome. La seconda è la distanza su cui riescono ad operare: 300 Km. Questo significa che le navi russe che bloccano i porti ucraini sul Mar Nero e i cui missili hanno supportato l'avanzata di Mosca nel sud del Paese sono a rischio affondamento. Questo perché, e arriviamo alla terza caratteristica, gli Harpoon sono dotati di una carica esplosiva tale da poter creare danni che possono essere fatali per qualsiasi nave, una volta che questa sia stata colpita.

A breve, poi, inizieranno ad arrivare in Ucraina i sistemi di lancio multiplo di razzi  che finora erano stati negati a Zelensky. Quelle armi, che hanno una gittata fino a 300 Km, cambieranno le sorti della guerra. La Russia non potrà più avere il vantaggio di poter utilizzare i propri sistemi missilistici per bombardare a distanza. Con gli MLRS e gli Himars schierati sul terreno, insieme alle informazioni satellitari sul posizionamento dei sistemi di lancio russi, Kiev potrà fermare l'invasione e mettere a rischio tutte le posizioni finora conquistate da Mosca, cominciando a prendere di mira, in modo sistematico, anche tutta le rete logistica dei russi che non potrà più supportare le linee che combattono sul fronte.

E non è detto che questo scenario non sia stato considerato dal Cremlino che nei prossimi giorni potrebbe accettare il cessate il fuoco dopo aver consolidato la propria posizione nel Donbass. Infatti, come riporta la Tass, il divieto di volo nel sud della Russia, iniziato il 24 febbraio e che scadrà a fine maggio, è stato prorogato solo fino al 6 giugno. Quindi, non è illogico ritenere che entro quella data Mosca non pensi di chiedere un cessate il fuoco.

Il 30 e il 31 maggio si terrà un nuovo Consiglio europeo cui parteciperà anche Zelensky che chiederà all'Europa di dichiarare la Russia uno Stato terrorista, oltre a ricordare le esigenze concrete, e non solo sul piano militare, di cui ha bisogno il suo Paese.

E a proposito di Europa, l'Ue sembra essersi arresa, e rimuoverà l'embargo sul petrolio russo proveniente dagli oleodotti dal nuovo pacchetto di sanzioni annunciato ormai quasi un mese fa. Per soddisfare le obiezioni di Budapest, l'Ue proporrà di vietare il petrolio russo che arriva tramite le petroliere, astenendosi così dall'imporre restrizioni all'importazione dall'oleodotto Druzhba, la principale fonte di approvvigionamento di greggio per l'Ungheria. 

Da segnalare anche che, in base a quanto riporta il quotidiano Welt, nonostante le promesse, la Germania, nelle ultime nove settimane, non ha consegnato (o quasi) nessun tipo di armi all'Ucraina... neppure armi leggere. L'Ucraina ha ricevuto solo due spedizioni di armi dalla Germania da marzo e il cancelliere Olaf Scholz si è finora rifiutato di fornire carri armati e mezzi corazzati per il trasporto di personale.

Nell'ultimo bollettino fornito dal ministero della Difesa ucraino, queste le perdite registrate dai russi a partire dal 24 febbraio: 30.150 soldati, 1.338 carri armati, 3.270 veicoli corazzati, 2.240 veicoli e serbatoi di carburante, 631 pezzi di artiglieria, 203 sistemi di lancio multiplo di razzi, 93 sistemi di difesa aerea, 174 elicotteri, 207 aeroplani, 504 UAV e 13 imbarcazioni.

Autore Alberto Valli
Categoria Esteri
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