Nella legge di bilancio si vogliono di nuovo cambiare le regole per la ripartizione dei diritti tv della Serie A
La manovra del popolo si occupa anche di calcio. Il Governo Gentiloni, in base ad una modifica della legge Melandri voluta dall'allora ministro dello Sport Luca Lotti, aveva rivisto i diritti tv del mondo del calcio, principale risorsa finanziaria per le squadre di Serie A, introducendo l'audience in tv ed il numero di spettatori allo stadio come nuovi parametri per la ripartizione delle quote da assegnare ai club, che avrebbero inciso per il 20% sul totale della somma da redistribuire tra i vari club.
Nella legge di Bilancio per il 2019, la cosiddetta manovra del popolo, quel 20% relativo a audience tv e numero di spettatori sarà diminuito ed una parte di quella percentuale, ancora da quantificare definitivamente da parte del Parlamento, sarà assegnato ad un nuovo ulteriore parametro che andrà a misurare "i minuti giocati negli ultimi tre campionati da giocatori cresciuti nei settori giovanili italiani, di età compresa tra i 15 e i 21 anni e che siano stati tesserati per l’attuale società per almeno tre interi Campionati di serie A".
Sulla base dell'ultima assegnazione dei diritti tv, questa nuova norma, in funzione di quella che sarà la percentuale definitiva, dovrebbe influire sulle modalità di assegnazione di una cifra che oscillerebbe tra i 70 e i 110 miliardi.