La Commissione Ue ha proposto un "certificato verde digitale" per agevolare la libera circolazione in Europa
La Commissione Ue, merlcoledì, ha avanzato la proposta di creare un "certificato verde digitale" per agevolare e rendere sicura la libera circolazione all'interno dell'Unione, nonostante la pandemia.
Il certificato servirà a garantire che una persona sia stata vaccinata contro la COVID-19, sia risultata negativa al tampone o sia guarita dalla COVID-19.
Il certificato sarà disponibile, gratuitamente, in formato digitale o cartaceo, e sarà costituito da un codice QR che ne garantirà sicurezza e l'autenticità.
La Commissione predisporrà un portale unico per garantire conformità nell'emissione e nella verifica di tali certificati. Spetterà comunque agli Stati membri decidere da quali restrizioni sanitarie possano essere esentati i viaggiatori. Gli Stati membri dovranno però applicare tali esenzioni allo stesso modo ai viaggiatori titolari di un certificato verde digitale.
Per Věra Jourová, vicepresidente per i Valori e la trasparenza, “il certificato verde digitale offre una soluzione a livello dell'UE che garantisce a tutti i cittadini europei la disponibilità di uno strumento digitale armonizzato che agevoli la libera circolazione nell'Unione. È un messaggio positivo a sostegno della ripresa. I nostri obiettivi principali sono offrire uno strumento di facile utilizzo, non discriminatorio, e sicuro, che rispetti pienamente la protezione dei dati. Continuiamo inoltre a lavorare per una convergenza internazionale con altri partner.”
Didier Reynders, Commissario per la Giustizia, ha commentato l'iniziativa in questi termini: “Con il certificato verde digitale, stiamo adottando un approccio europeo per garantire che quest'estate i cittadini dell'UE e i loro familiari possano viaggiare in sicurezza e con restrizioni minime. Il certificato verde digitale non sarà una conditio sine qua non per la libera circolazione e non sarà in alcun modo discriminatorio. Un approccio comune a livello dell'UE non solo ci aiuterà a ripristinare gradualmente la libera circolazione nell'Unione e ad evitare frammentarietà, ma sarà anche un'opportunità per influenzare le norme mondiali e per fungere da esempio sulla base dei nostri valori europei come la protezione dei dati.”