Politica

In fumo l'inchiesta sulle ONG "taxi del mare"

Ricordate quando il pm di Catania Zuccaro, parlando dell'inchiesta aperta dalla sua procura, definì le ONG "taxi del mare"? Stando al teorema del pm, le ONG venivano corrotte dalla criminalità organizzata e, con la scusa dei salvataggi in mare, portavano i migranti dalla Libia all'Italia. In pratica, per dirla più brevemente, fungevano da scafisti e lo facevano per soldi, non per spirito umanitario.

Ebbene, la stessa Procura di Catania ha chiesto oggi l'archiviazione dell'inchiesta, richiesta accolta dal Gip Nunzio Sarpietro. Sui presunti traffici illeciti esiste oggi ancora un'inchiesta aperta dalla procura di Ragusa ma, dopo le archiviazioni di quella di Catania e quella di Palermo, sembra scontato il suo esito.

Tramontate le inchieste, di loro e delle sparate televisive del pm cosa resta? Le ONG, in particolare la no profit spagnola Proactiva Open Arms, direttamente coinvolta nell'inchiesta di Catania, ne escono pulite. Non sono stati provati comportamenti illeciti, non sono stati provati i contatti con la criminalità organizzata né la corruzione, quindi i loro interventi si possono continuare a considerare come azioni umanitarie e non come reati.

Le ONG vedono perciò riabilitata la loro immagine, ma non possiamo chiudere la questione così semplicemente. Quando ci sono dubbi sull'operato di un soggetto, è sacrosanto che la procura di competenza indaghi e accerti che vi siano o meno comportamenti illeciti; in questo caso però, visto il numero di inchieste aperte e finite sempre con l'archiviazione, viene da dubitare circa la legittimità di questi dubbi.

Tralasciando quest'aspetto, visto che le ipotesi servono a poco, ci tocca fare una considerazione più importante. Volendo pur giudicare legittima l'inchiesta, da censurare è sicuramente il comportamento del pm Zuccaro il quale, con l'inchiesta in corso e nessuna verità ancora appurata, andò in tv a parlare di questi legami tra criminalità organizzata e ONG. Il comportamento di Zuccaro fu quantomeno imprudente, infatti andò a spacciare per verità quelle che erano ipotesi, gettò immotivatamente fango su dei soggetti ancora non condannati (e dimostratisi poi innocenti) e lo fece tra l'altro senza minimamente tener conto del momento politico-sociale del paese. Le parole di Zuccaro infatti divennero un mantra nella campagna elettorale della Lega e del M5S, legittimarono le loro posizioni sull'immigrazione e finirono perciò per dargli un vantaggio importante, andando inoltre a incoraggiare la parte xenofoba e anti-immigrazione del paese. Se il pm di Catania agì o meno con questa intenzione forse non lo sapremo mai, quindi ci tocca pensarlo in buona fede, ma la sua uscita fu assolutamente fuori luogo. A seguito di quel famoso intervento in tv, che tante polemiche suscitò all'epoca, le ONG hanno visto calare le donazioni, quindi hanno subito un danno pur essendo pulite, mentre le percentuali di elettori dei partiti citati sopra hanno registrato un leggero rialzo.

Alla luce di quanto ho detto sopra, Zuccaro è corresponsabile della salita al governo di questi pazzi che stanno usando il paese per fare campagna elettorale; è poi corresponsabile dei morti nel Mediterraneo e di quelli nei lager libici, perché senza la sua legittimazione forse certe teorie strampalate avrebbero avuto meno presa, Salvini non si sarebbe sentito autorizzato a punire i salvataggi in mare e definire la Libia, paese in guerra che rinchiude i migranti in campi di concentramento, un porto sicuro.

Per dignità o per senso del dovere, Zuccaro dovrebbe dimettersi.

Autore Francesco Abate
Categoria Politica
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