Comunicato stampa n. 705 - Il Consiglio di Amministrazione di AIFA ha preso atto che le Commissioni consultive dell’Agenzia non hanno ancora elaborato precise indicazioni sulle fasce di età a cui concedere gratuitamente la pillola anticoncezionale, sulle modalità di distribuzione e sui costi per il Sistema Sanitario Nazionale nei vari scenari di adozione della rimborsabilità. Per esempio, per tutte le donne in età fertile, per le donne che versano in condizioni economicamente disagiate o per le giovani fino a 19/26 anni come avviene in alcuni Paesi europei e nelle sei regioni italiane che offrono gratuitamente la pillola anticoncezionale. Il CdA ha rilevato, dunque, che non sussistono gli elementi essenziali per deliberare. Come di consueto, il CdA afferma di essere pronto a svolgere il suo ruolo e ad esprimere compiutamente il suo parere non appena disporrà dell’adeguata istruttoria richiesta alle Commissioni consultive. Inoltre, con queste indicazioni, il Consiglio si impegna ad attivare un tavolo di concertazione con i Ministeri vigilanti e la Conferenza delle Regioni. 

La decisione del consiglio di amministrazione dell'Agenzia italiana del farmaco (ente pubblico che opera sotto la direzione del ministero della Salute e la vigilanza del ministero della Salute e del Ministero dell’Economia) è relativa all'esame del dossier sulla gratuità della contraccezione ormonale dopo il via libera che nelle scorse settimane era attivato dalla Commissione tecnico-scientifica (Cts) e dal Comitato prezzi e rimborsi (Cpr), che avevano indicato per le casse dello Stato un costo di circa 140 milioni di euro.