di Vincenzo Petrosino - Oncologo Chirurgo - Salerno.    Le parole di Brusaferro riportate nel titolo sembrano parole catastrofiche, ma in realtà bisogna comprendere che forse sono anche parole e previsioni ottimistiche.

Il virus al momento esiste, non è morto o sconfitto, sta girando indisturbato tra la popolazione mondiale e non abbiamo armi se non quelle messe in campo per evitare il contagio.

Come ho scritto più volte, noi abbiamo cercato fino ad ora di parare  i danni che il virus crea nell'organismo umano, mettere in atto tutte le pratiche per mantenere in vita i pazienti gravi, e cercare di nasconderci al "piccolo mostricciattolo di pochi nanometri", un essere non vivente che necessita per vivere, sopravvivere, deve per necessità infettare cellule umane.

Se togliamo al virus questa possibilità allora iniziamo davvero a togliergli potenza.  Altrimenti, da questa "giostra malefica" il genere umano non si riuscirà a liberare se non con una grandissima operazione di vaccinazione di massa, che crei immunità di gregge nei vari paesi.  

"Certamente - ha affermato Brusaferro - quello che abbiamo imparato è che la prevenzione è il momento cruciale del sistema: una volta questo concetto veniva più declinato come visione ma non si facevano investimenti specifici, oggi è molto chiaro che il concetto di prevenzione è fondamentale, se non investiamo su questo livello il rischio è elevato. La prevenzione ha il vantaggio di evitare a priori che determinati scenari si manifestino, ha lo svantaggio che quando funziona molto bene non si vede, e questo è un elemento critico che da sempre la caratterizza. Oggi questo è percepito da parte di tutti, come è percepito che investire su salute e benessere è un modo per garantire la ricchezza dei nostri paesi e delle nostre comunità. Quello causato dalla pandemia è uno stress che non è stato puntiforme, come un terremoto o un'alluvione, è uno stress che si prolunga per oltre un anno e ci accompagnerà per un anno e mezzo circa, e stiamo mettendo in atto strategie di adattamento che lasceranno il segno in futuro, alcune probabilmente in maniera permanente".

Sono 800.953 i casi di infezione da Sars-Cov-2 registrati negli ultimi 30 giorni in Italia, di cui 22.712 tra gli operatori sanitari, e, nello stesso arco di tempo, sono stati ben 12.904 i deceduti e 304.531 i guariti. Importante è che l'età media si è abbassata a 48 anni.

Questo lunedì, purtroppo salgono, per la prima volta dopo quattro giorni, il numero di pazienti ricoverati per Covid negli ospedali italiani. Oggi sono 33.187, contro i 32.879 di ieri, con un incremento di 308 unità.

Scendono ancora, invece, le terapie intensive, con un calo di 9 unità. Il totale dei dimessi o guariti raggiunge 757.507, mentre quello dei morti invece 55.576.

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