Secondo le ultime indiscrezioni, non ufficiali, provenienti dall'interno della Casa Bianca circa il licenziamento del direttore dell'FBI James Comey, questo sarebbe stato causato dal suo rifiuto di illustrare ai collaboratori di Trump ciò che avrebbe detto alla Commissione Giustizia del Senato dove era in programma una sua audizione lo scorso 3 maggio.
Sarebbero stati capo e vicecapo del Dipartimento Giustizia, rispettivamente Jeff Sessions e Rod Rosenstein, che avrebbero chiesto a Comey un riassunto su che cosa avrebbe detto in relazione all'inchiesta da lui condotta su Hillary Clinton in merito all'uso che avrebbe fatto di un server di posta elettronica privato per inviare messaggi anche relativi alla sua attività di Segretario di Stato.
Il rifiuto di Comey, comunque non obbligato a rivelare le sue dichiarazioni, sarebbe stato considerato come un atto di insubordinazione, tanto da far ritenere il direttore dell'FBI non più "controllabile". Da qui la decisione di licenziarlo.
E naturalmente, visto che nessuno crede che a Trump possa importare molto del server di posta usato dalla Clinton per le sue email, come spiegazione del licenziamento prende sempre più campo l'ipotesi che Comey non avesse alcuna intenzione di lasciar perdere l'inchiesta sull'appoggio della Russia a Trump per fargli vincere le presidenziali e che non potendo controllarne o limitarne le decisioni era meglio allontanarlo dal suo incarico.
Ed è stata presa al balzo l'inchiesta sulla Clinton come foglia di fico, perché nessuno potesse rinfacciare a Trump la volontà di intralciare o seppellire l'inchiesta sui suoi rapporti con la Russia.
Che sia stata una mossa utile o disperata, intelligente o stupida, è impossibile stabilirlo. Di certo è che se l'intenzione di Trump era quella di allontanare un possibile pericolo per la sua presidenza, l'effetto ottenuto è stato del tutto contrario, soprattutto a livello di immagine.
La portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders, ha detto che Trump aveva pensato di licenziare il direttore Comey già dal momento in cui si era insediato alla Casa Bianca. Donald Trump, a margine del colloquio avuto nell'ufficio ovale con l'ex segretario di Stato Henry Kissinger, ha detto di aver licenziato Comey perché non stava facendo un buon lavoro... semplicemente non stava facendo un buon lavoro.
E chissà cos'era ciò che Comey faceva (o non faceva) e non piaceva a Trump, che non ha aggiunto altro alla sua dichiarazione.