Non c'è stata un'unica grande immensa manifestazione nella capitale, ma tante manifestazioni in tutto il Regno Unito dove migliaia e migliaia di persone sono scese in strada per protestare contro la decisione di Boris Jonhnson di sospendere i lavori del Parlamento per 23 giorni, con lo scopo di rendere possibile, e certamente non escludere, un'uscita del Regno Unito dall'Ue senza alcun accordo che ne regoli i futuri rapporti.
Le manifestazioni maggiori si sono tenute in oltre 30 città britanniche, tra cui Edimburgo, Belfast, Cambridge, Exeter, Nottingham, Liverpool, Manchester e Birmingham.
E naturalmente si è protestato anche a Londra, dove migliaia di persone hanno bloccato il traffico a Whitehall e nel West End, anticipando un sit-in nelle strade intorno a Trafalgar Square, per poi marciare verso Buckingham Palace, scandendo come slogan: "Whose democracy? Our democracy".
Il ponte di Westminster è stato chiuso al traffico nel pomeriggio, insieme a Trafalgar Square e Parliament Square.
A Oxford, manifestanti si sono radunati davanti al Balliol College, dove ha frequentato l'Università Boris Johnson.
Il leader laburista Jeremy Corbyn ha parlato ad una manifestazione a Glasgow, promettendo che in alcun modo l'attuale premier riuscirà nell'intento di far approvare una Brexit senza accordo, sottolineando quanto nel Paese sia alta l'indignazione contro la decisione di Johnson, dimostrata dalle numerose manifestazioni che si svolgono nelle varie città del Regno Unito.
I thank everyone who has taken to the streets here in Glasgow and across the whole country to oppose Boris Johnson's smash and grab raid on our democracy.
— Jeremy Corbyn (@jeremycorbyn) August 31, 2019
We'll do everything possible to stop a disastrous No Deal for which this Tory government has no mandate. #DefendOurDemocracy pic.twitter.com/5tgRT4EjHw