"Io do qualcosa a te, tu dai qualcosa a me"... è questo ciò che si può riassumere leggendo le trascrizioni delle intercettazioni tra l'imprenditore Spinelli e il politico Toti.

I contenuti delle telefonate tra i due riempiono le pagine dei giornali ed è pertanto inutile riportarli. Quello che è sufficiente sottolineare è lo scambio di interessi che sta alla base del loro rapporto: da una parte privati, dall'altra politici.

Che cosa ci portano a concludere tali  evidenze? Semplicemente che il presidente della regione Liguria ed esponente di Noi Moderati, Giovanni Toti, è colpevole e si deve dimettere seduta stante dalla carica a cui è stato eletto.

Per tale sentenza non c'è bisogno di ulteriori indagini e di un tribunale che decida a seguito di un dibattimento la colpevolezza di Toti. Tutto quello che sappiamo vale già come sentenza... senza neppure la necessità di disturbare la magistratura.

L'aspetto penale della vicenda, ovviamente, non ha nulla a che fare con la colpevolezza di Toti. La colpa di cui si è macchiato, infatti, ha a che fare unicamente con la politica.

Perché un amministratore dovrebbe dare risposte ad un imprenditore su affari privati che riguardano solo ed esclusivamente quell'imprenditore?

Se un signore qualunque chiede ad un amministratore di risolvergli un problema, l'amministratore deve dirgli di seguire le procedure cui tutti devono far riferimento. Le procedure non sono corrette? L'amministratore esamina le procedure, porta in consiglio le modifiche da fare, se lo ritiene necessario, e le fa approvare perché possano essere utili a tutti. Un amministratore non può fare un favore ad Aldo, al di là o meno di eventuali responsabilità penali, perché Aldo lo conosce e ha il suo numero di telefono! Un amministratore deve operare per la comunità, anche per chi non conosce direttamente, anche per chi non ha il suo numero di telefono, anche per chi non finanzia il suo partito...

Sono queste le regole di base di un ordinamento democratico che funzioni. Sono queste le regole cui si deve attenere uno che rappresenta le istituzioni.

Avendo disatteso questo banale ABC cui ogni politico si dovrebbe attenere - perché questo è già acclarato che sia avvenuto - Giovanni Toti deve dimettersi dall'incarico di presidente della regione Liguria.

Non ci sono santi a cui votarsi. Dell'inchiesta penale che riguarda la magistratura uno può dire ciò che crede, visto anche che i primi a farlo sono coloro che non dovrebbero: ministri e parlamentari, gente che parla di inopportunità degli arresti, di giustizia a orologeria, di insussistenza delle prove... e via dicendo.

Nessuno di loro, però, si è interrogato sull'opportunità, dal punto di vista etico e morale, della condotta di Toti. Eppure avrebbe dovuto essere la prima cosa che avrebbero dovuto commentare!