"L'idea di introdurre salari differenziati per Regione in base al costo della vita è totalmente strampalata, ci riporta indietro di 50 anni, alle gabbie salariali; semmai c'è un problema che riguarda tutto il personale della scuola: il ministro dovrebbe far finanziare il contratto collettivo che ora vede zero risorse. Il combinato disposto tra ingresso dei privati e disarticolazione del sistema contrattuale è la distruzione della scuola pubblica, è la cosa peggiore che si può fare. Siamo pronti a mettere in campo ogni mobilitazione se questa sarà confermata come proposta.Vorrei capire poi i privati cosa andrebbero a fare e chi sarebbero. Così si fa la cosa peggiore in un Paese che ha bisogno di superare i divari. Altro sarebbe incentivare il personale a restare nei terrori, superando il vincolo che impedisce la mobilità agli insegnanti, ma non c'entra nulla con quello che dice Valditara. Siamo pronti a mobilitarci ma credo che questa, se sarà una proposta, verrà rigettata non solo dal mondo della scuola: il tema si porrà per qualunque contratto collettivo nazionale".
Così il segretario Flc Cgil, Francesco Sinopoli, ha commentato la solita estemporanea dichiarazione dell'ormai mitico ministro dell'Umiliazione (ufficialmente dell'Istruzione e del Merito), il leghista - trombato alle ultime elezioni - Giuseppe Valditara, che oggi se ne è uscito dicendo che è necessario differenziare gli stipendi degli insegnanti su base territoriale e pertanto aumentare gli stipendi al personale scolastico che vive al nord dove la vita è più cara.
Un passaggio, quest'ultimo non detto da Valditara, ma comunque implicito a seguito di quanto da lui dichiarato.
Dopo l'ennesimo pasticcio, il ministro dell'Umiliazione ha rilasciato la seguente nota:
"Non è mai stato messo in discussione il contratto nazionale del mondo della scuola, non ho mai parlato di compensi diversi fra Nord e Sud; ho solo riportato una problematica sollevata da alcune regioni riguardo il differente costo della vita nelle diverse città italiane. Insieme con sindacati e regioni si ragionerà anche di questo aspetto, per cercare soluzioni adeguate in favore di docenti e personale scolastico".
Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha replicato così alle affermazioni del Ministro:
"Credo che tornare a una differenziazione di gabbie salariali come c'era cinquant'anni fa sia una follia, il nostro Paese è già abbastanza diviso non ha bisogno di aumentare le divisioni. Penso che il ministro anziché fare delle dichiarazioni che ci portano indietro cinquant'anni dovrebbe porsi il problema di come affrontare la situazione".
C'è un'ultima questione che rimane però aperta. Ma un personaggio del genere come fa a farsi chiamare, tra l'altro, ministro del Merito?