Oggi parliamo di economia circolare. Lo stesso termine fa intuire di cosa si tratta, ma per spiegarlo meglio faremo qualche esempio anche se non saremo esaustivi al massimo per non annoiare il lettore che forse gia conosce quello di cui stiamo per scrivere.

Nell'economia circolare funziona tutto intorno ai beni di consumo che si producono, facciamo un esempio . Una azienda imbottiglia acqua ed ha necessità di un contenitore per poterla vendita , parliamo della classica bottiglia in plastica o vetro. Una volta consumto il liquido contenuto quella bottiglia dovrà essere recuperata per ritornare a dare nuova vita ad altri oggetti . In tal modo avremo un circolo virtuoso che, in teoria, non dovrebbe piu sfruttare ulteriori riserve naturali. In verità l'economia circolare prevede che chi imbottiglia l'acqua, l'esempio che facevamo prima, deve sostenere innovzioni per un contenitore che abbia meno plastica possibile e che ne assicuri la riciclabilità. Ripeto è solo una sintesi per rendere l'idea di cosa stiamo trattando.

In effetti il tema di cui scriviamo oggi è molto interessante ma, diversamente da chi ritiene l'economia circolare sia il volano dell'economia mondiale, ho diversi dubbi e spiegherò quali.

Circa 20 anni fa gli economisti ci dissero che la globalizzazione, ovvero la libera circolazione delle merci in paesi sin'allora in embargo o chiusi in una economia interna, sarebbe stata la soluzione alla crescita del pil mondiale e benessere. Vero! È stato cosi. Tutti i paesi gia industrializzati ambirono a mercati come la Cina, India, Brasile, dove la densità di popolazione era talmente alta Per fare crescere i consumi e quindi vendite e nuovi profitti industriali. In cambio la Cina ricevette know-how, tecnologie che le permisero, grazie il basso costo di manodopera ad esportare in tutto il mondo. Come sapete già, quello che si produceva in italia o negli Stati Uniti si iniziò a produrre in paesi a basso costo di manodopera.

Tutto quello di cui ho scritto sopra non deve essere demonizzato o con superficialità essere considerato un "depredamento" all'Italia o agli altri paesi gia industrializzati. No. È stato, per certi versi, poi vedremo altre ragioni, un beneficio per miliardi di persone. La Cina è riuscita a trsformarsi da società rurale a società industrializzata; aprendosi agli altri paesi ha dovuto necessariamente importare anche forme di democrazia. Oggi la Cina è industrializzata, viaggia con un pil del più 8, 10%, è una fonte di inquinamento ma anche di sviluppo.

Quanto raccontato a titolo esemplificativo della Cina era una parte della medaglia, perché dall'altra intanto che si "globalizzava" con libero scambio di merci, l'occidente perdeva posti di lavoro nel settore meccanico, e iin altri settori non ritenuti piu strategici.

In Occidente le vere leve del potere, iniziarono a trasformare gli investimenti dalle industrie manufatturiere a quelle finanziarie. In effetti se entriamo nel campo finanziario non esiste un valore determinabile ma solo percettivo o convenzionale. Mi spiego meglio. Che differenza c'è tra una banconata da 5 euro a una banconata da 100 euro? In effetti nessuna! Entrambi sono un foglietto di carta ma il valore è diverso poiché in via convenzionale è stato dato in valore di potere d'acquisto diverso. Tornando all'occidente gli investitori hanno Trsformato l'europa e Stati Uniti in piazze finanziarie dove Londra e New York gestiscono le piazze finanziarie di altre nazioni.

Intanto chi era un operio diventò di colpo un investitore in borsa con lauti guadagni . E tutti a glorificare la globalizzazione perchè aveva reso nazioni rurali in potenze industriali; nazioni industriali in potenze finanziarie! Tutto quadra vero? Purtroppo no.

La Cina oggi detiene il 50% del debito americano , detiene in Africa migliaia e migliaia di ettari di terreno coltivabili, la finanza in occidente è decaduta per le bolle speculative ed impoverendo le varie nazioni poichè cio che era ritenuro strategico non è piu in loro possesso. Anche la Cina oggi ha dei problemi poichè stanno crescendo Corea, indonesia etc. La Russia che faceva parte del BRIC (Brasile, Russia, India, Cina) non è ancora riuscita per oligarchie interne a trovare un modello di societá dove include tutti in una classe media. Questa la globalizzazione bene e male.

I lettori mi scuseranno se ho dovuto ptolungarmi scrivendo degli antefatti rispetto il tema principale "l'Economia Circolare".

Avevo detto dei miei dubbi poichè leggo con entusiasmo o facile enfasi che sarà la soluzione economica e creerà centinia di migliaia di posti di lavoro. Il governo italiano intende già investire 30 miliardi di euro per sviluppare aziende dove la carota che si impianterà troverà mercato nello steso luogo e le scorie saranno una fonte di un'altra non so che!

Purtroppo la storia che ciraccontano è diversa da come è la realtà. Rws Italia è una start up innovativa ed ha realizzato brevetti e immesso sul mercato macchinari che effettuano la vera raccolta differenziata e trova un percorso per il riciclo della plastica.


Sono centinaia di queste isole installate con ottimo successo e, nel nostro piccolo, attuiamo da anni l'economia circolare ma, siamo per primi noi a dire, che per poter applicare l'economia circolare è obbligatorio avere le tecnologie.

L'economia circolare "non sarà la strada" ma sarra una strada lenta per raggiungere gli obiettivi quanto l'entusiasmo di chi la racconta.

Economia circolare significa modernizzazione dei mezzi per soddisfare tecnologicamente i processi civili ed industriali attuali . Migliaia di miliardi per aggiornare cicli organizzativi e funzionali ormai obsoleti. Il tema in cui operiamo è la raccolta differenziata e il suo riciclo.

Le tecnologie non si creano per hobby ma su studi analitici e comportamentali si trova la soluzione più idonea ad abbattere i costi e rendere efficenza!

È stata imposta, giustamente la raccolta differenziata, ma qualcuno di voi ha visto un abbattimento del costo della Tasi/Tari etc ( si cambia solo il nome) ma i costo cresce. Sapete che un comune se volesse potrebbe avere costi zero per la raccolta differenziata? Invece no perchè non sono stati mai presi in considerazioni studi e business plan in cui si organizzasse in modo uniforme la raccota dei rifiuti.

Siamo assolutamente a favore dell'economia circolare e come azienda ne applicheremo sempre piu i processi, ma per il successo è necessario trovare le soluzioni, in ogni campo, che vanno incontro i cittadini e semplifichino loro le azioni da compiere.

Inoltre ma non per ultimo, per quanto riguarda l'italia, le menti e le professionalitá migliori li abbiamo mandati all'estero. L'economia circolare, al di la della solo teoria, necessita di ricerche, di competenze che sappiano miscelare al meglio l'elettronica, la meccanica, il marketing strategico.


Ci siamo dilungati ma non raccontiamola come ci hanno raccontato la globalizzazione con il libero mercato.

Rimaniamo nella realtà coscienti che saraà una buona strada da percorrere ed intanto ricreiamo quel tessuto di ricerca e sviluppo, ricreiamo quelle aziende dove menti geniali hanno creato il Made in Italy.

Seminiamo e solo dopo il grano potrà crescere.


RWS ITALIA MARKETING OFFICE