Esteri

L'ex direttore del Mossad aveva minacciato l'ex procuratore capo della CPI per aver iniziato ad indagare contro Israele

Israele dice di non riconoscere lo Statuto di Roma e la Corte Penale Internazionale (CPI) che di recente ha chiesto che contro il premier Netanyahu e il ministro della Difesa Gallant venissero emessi dei mandati di arresto per i crimini di guerra commessi dallo Stato ebraico a Gaza dopo il 7 ottobre 2023. 

Israele dice di non riconoscere l'autorità della CPI, ma se ne preoccupa, eccome!

Lo dimostra un'inchiesta del Guardian che informa delle pressioni fatte dall'ex direttore del Mossad (il servizio segreto israeliano che si occupa delle minacce alla sicurezza provenienti dall'estero) Yossi Cohen nei confronti dell'ex procuratore capo del Tribunale dell'Aia, Fatou Bensouda, dopo che questa aveva iniziato ad interessarsi dei possibili crimini commessi da cittadini israeliani contro la popolazione palestinese nei Territori Occupati e a Gaza.

Cohen, nominato direttore del Mossad da Netanyahu nel 2016 (precedentemente era consigliere per la sicurezza nazionale), avrebbe personalmente orchestrato l’operazione contro Bensouda durante il suo mandato. Un alto funzionario israeliano ha confermato che le sue azioni erano autorizzate ai massimi livelli.

L'obiettivo di Cohen - riporta il Guardian - era compromettere Bensouda oppure arruolarla per farla diventare un fidato collaboratore di Israele. Quattro fonti diverse hanno confermato al Guardian che il procuratore capo della CPI aveva informato un piccolo gruppo di alti funzionari della Corte sui tentativi di influenzarne le decisioni da parte del direttore del Mossad, preoccupata per la natura sempre più persistente e minacciosa del suo comportamento.Tre di quelle fonti, che sapevano quanto riportato da Bensouda, hanno dichiarato che Cohen le aveva fatto pressioni in diverse occasioni affinché non procedesse con un'indagine penale sul caso Palestina.Secondo i resoconti condivisi con i funzionari della CPI, le avrebbe detto: "Dovresti aiutarci e lasciare che ci prendiamo cura di te. Non vuoi immischiarti in cose che potrebbero compromettere la tua sicurezza o quella della tua famiglia".Un individuo informato sulle attività di Cohen ha detto che aveva usato "tattiche spregevoli" contro Bensouda come parte di un tentativo alla fine fallito di intimidirla e influenzarla. Hanno paragonato il suo comportamento allo "stalking".Anche il Mossad si è interessato molto ai membri della famiglia di Bensouda, secondo due fonti a conoscenza diretta di quanto accaduto, tanto da procurarsi le trascrizioni delle registrazioni dio telefonate di suo marito. I funzionari israeliani hanno poi tentato di utilizzare il materiale per screditare il procuratore.

Le rivelazioni sull'operazione di Cohen fanno parte di una prossima indagine realizzata dal Guardian insieme al magazine israelo-palestinese +972 e alla testata in lingua ebraica Local Call, in cui si rivela come diverse agenzie di intelligence israeliane abbiano condotto una "guerra" segreta contro la CPI per quasi un decennio.

Autore Ugo Longhi
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