Hagia Sophia, Santa Sofia, sarà posta sotto l'amministrazione della Diyanet (Autorità statale per gli Affari religiosi) e sarà riaperta al culto islamico.
Questo è quanto ha comunicato ieri Recep Tayyip Erdogan, riportando di fatto Santa Sofia ad essere nuovamente moschea, ulteriore passo nel processo di islamizzazione dello Stato, utile a far rivivere, secondo l'idea del presidente turco, l'impero ottomano disgregatosi alla fine della prima guerra mondiale.
Costruita 1.500 anni fa, in quella che è l'attuale Istanbul, come cattedrale cristiana ortodossa, Hagia Sophia fu convertita in moschea dopo la conquista ottomana nel 1453.
Nel 1934, grazie alla volontà del presidente Mustafa Kemal Atatürk di perseguire un processo di modernizzazione del Paese, Santa Sofia divenne un museo, ed è ora patrimonio mondiale dell'Unesco.
Così dopo 86 anni, Santa Sofia ritornerà ufficialmente un luogo di culto per i credenti islamici.
Una mossa politica che aggiunge un nuovo tassello alla nuova Turchia sempre più islamizzata e autoritaria a guida del "sultano" Erdogan che, in una conferenza stampa ha detto che le prime preghiere musulmane si sarebbero tenute all'interno dell'edificio già il prossimo 24 luglio.
"Come tutte le nostre moschee, le porte di Hagia Sophia saranno spalancate ai residenti e agli stranieri, musulmani e non", ha infine aggiunto Erdogan.