In Messico, come sempre, le tre scuderie che, si può dire, ormai tirano le fila della Formula 1, hanno gettato i dadi per stabilire la griglia di partenza. Stavolta, la sorte e quasi certamente l'altitudine hanno favorito le Red Bull che partiranno entrambe dalla prima fila.

Fino all'ultimo giro disponibile in Q3, tutti avrebbero scommesso, considerato quanto era accaduto fino a poco prima con Verstappen sempre davanti a tutti per l'intero weekend, che l'olandese sarebbe diventato il più giovane pilota a conquistare la pole position in Formula 1... ma così non è stato.

All'ultimo, Ricciardo ha estratto dal cilindro un giro perfetto e si è messo davanti a tutti con il tempo record di 1:14.759, staccando di soli pochi millesimi il suo compagno di squadra.

Hamilton e Vettel seguono le Red Bull dalla seconda fila, staccati di un paio di decimi, ed anche loro con tempi al di sotto dell'1:15. In terza fila, in fotocopia, i compagni di squadra, entrambi finlandesi, Bottas e Raikkonen.

A completare la griglia, nell'ordine, le due Renault di Hulkenberg (che ha girato con un tempo a ridosso dei primi) e Sainz e le due Sauber, motorizzate Ferrari, di Leclerc e Ericsson.

In Q2 tutti i piloti dei tre top team hanno utilizzato i pneumatici ultrasoft. Pertanto, al di là di eventuali imprevisti che potrebbero giustificare l'ingresso in pista della safety car ed il cambio di strategia, è ipotizzabile che Red Bull, Ferrari e Mercedes abbiano scelto di effettuare un'unica sosta.

Rimane incertezza sulle condizioni meteo, con la pioggia che durante gli week end è sempre stata data come imminente, ma non si è mai fatta vedere.