SANTA MARIA CAPUA VETERE - Il Venerabile don Donato Giannotti, nacque il 6 giugno 1828 - si spense il 26 febbraio 1914 all’età di 86 anni. I suoi genitori erano discendenti da casati nobili, ricchi e illustri di Casapulla in provincia di Caserta. Durante i suoi primi anni Donato rivela una forte inclinazione alla preghiera e ad altre pratiche di pietà.
Si legge così nella prefazione del libro dedicato a lui, quello scritto da Lucio D’Abbraccio, scrittore di testi sacri, che ne ha scritto un libro per San Pio nello stesso anno, 2020, pubblicato dalla San Paolo Editrice.
Spesso don Donato amava ripetere ai suoi giovani parrocchiani: “Se vi riesce cavar un’anima sola dal Purgatorio, pur dite che il Paradiso è vostro.”

È proprio vero che le agiografie, quelle che descrivono le biografie dei grandi della Chiesa, suscitano sempre grande interesse. “Alla fine del 1840 don Donato entra in seminario. Il 21 settembre del 1844, Donato è ammesso alla sacra tonsura. A causa dell'improvvisa morte dell'amata mamma, Donato si ammala e vive fuori dal seminario per circa due anni. Capua (CE). Il 21 maggio 1853, don Donato è ordinato presbitero nella cattedrale di Capua. Inizia il suo ministero sacerdotale nel suo paese natio, Casapulla; qui fonda la Pia Confraternita dell'Addolorata. La sua generosa carità per chi soffre si concentra in particolare sull'infanzia orfana. Santa Maria Capua Vetere (CE). Fonda un istituto per i poveri orfani affidandone la cura ai frati Bigi, fondati da padre Ludovico da Casoria, suo grande amico. L'istituto viene inaugurato il 1 gennaio 1869.

Nel 1872 don Donato prende in affitto una casa per accogliervi bambine povere ed orfane. Fonda il Pio Ritiro delle Ancelle di Maria Immacolata. È nominato rettore della chiesa della Pietrasanta e cappellano dell'ospedale San Giuseppe. La vita spirituale di don Donato è caratterizzata da vari carismi (discernimento e profezia) e fenomeni mistici (estasi e levitazioni). Emerge soprattutto la sua straordinaria carità verso il prossimo.”

Il padre, don Luigi, - ricordano le suore “Ancelle dell’Immacolata” - discendeva dal secondo casato più ricco di Casapulla; la madre donna Angela Maria, apparteneva anche lei ad una ricca famiglia, la più nobile e ricca del paese. Donato è il secondo di una ridente e numerosa schiera di fratelli e sorelle e, gli vengono dati i nomi di Donato Elpidio Gabriele Maria Lutgard. Tra le pareti domestiche Donato trova la prima scuola e, nella persona dei suoi genitori, di solida formazione cristiana, i primi maestri della sua vita. Già nel corso dei suoi primi anni si rivela in lui una forte inclinazione alla preghiera e ad altre pratiche di pietà. Da piccolo non è portato al gioco ma, nelle ore in cui studia è solito ritirarsi nella stanza, con le pareti ricoperte di figure di santi, per recitare orazioni. Alcune testimonianze lo ricordano solitario ritirato, caritatevole; le sue virtù, veramente rare per l’età, lo accompagneranno per tutta la sua esistenza.

“Nel maggio 1854, con altri sacerdoti, - così anche nel sito della “Pro Loco” di Casapulla (Ce) - fondò a Casapulla la Congrega dell’Addolorata, che si aggiunse alle altre congreghe già presenti nel paese. I suoi scopi erano esercizi di pietà ed opere di beneficenza, quindi il prendersi cura dei ragazzi poveri, degli orfani e degli infermi poveri. Divenuto rettore della Chiesa della Pietrasanta di S. Maria Capua Vetere, fondò nella stessa città un orfanotrofio maschile con l’aiuto dei Frati Bigi di San Ludovico da Casoria. Qualche anno dopo cominciò, invece, ad accogliere bambine povere ed orfane presso una casa presa in affitto. Alcune di queste, raggiunta l’età giovanile, manifestavano la volontà di vestire l’abito religioso, seguite anche da altre giovani. In tal modo, si gettarono le basi per la fondazione della Congregazione delle Ancelle di Maria Immacolata, nella quale le orfanelle facevano vita in comune con le religiose.

La chiesa e il convento della Pietrasanta, quella delle suore “Ancelle dell’Immacolata”, hanno origine nel lontano 1719, quando il Cardinale Niccolò Caracciolo, Arcivescovo di Capua dal 1703 al 1728, diede il permesso ai padri religiosi Caracciolini di fondare una loro comunità nella città di Santa Maria Capua Vetere. Era il 10 luglio 1720 quando i “padri caracciolini” presero formale possesso della casa di D. Giuseppe Pascale, che si trovava ubicata nella piazza detta del Riccio.

Continuando nel racconto biografico, nel 1873, don Donato, fu nominato cappellano e confessore dell’Ospedale San Giuseppe di S.M.C.V. e gli venne consegnata la cappella della Pietrasanta, che, per suo volere, diventò la cappella dei frati Bigi, delle ancelle e degli orfani e funzionò come oratorio pubblico. Don Donato fu un uomo di profonda ed incrollabile fede in Dio e di immensa carità, aprendosi unicamente alle necessità altrui. Ci furono testimoni che parlarono di fenomeni straordinari a suo riguardo, quali la levitazione e i rapimenti estatici, che erano frequenti durante la celebrazione eucaristica e quando egli parlava della Madonna.

Ormai ultraottantenne Don Donato si spense il 26 febbraio 1914, dopo vari mesi di sofferenza. Il 26 giugno 1996 l’arcivescovo di Capua Monsignor Luigi Diligenza diede avvio alla causa di beatificazione e il 29 dicembre 2011 Papa Benedetto XVI firmò il decreto che sancì la sua Venerabilità.”