Dice di fare il ministro, ma il ministro non lo sa fare, anche perché al Viminale non c'è mai stato o quasi. In compenso, quello che sa fare, e lo sa fare benissimo, è il provocatore.
Si sta parlando, ovviamente, di Matteo Salvini, che martedì è intervenuto in Senato, non per dimettersi, ma per annunciare - a sorpresa - che il suo partito voterà la diminuzione del numero dei parlamentari alla Camera come richiesto dai 5 Stelle, purché il "giorno dopo" si vada al voto.
Oggi il Senato, dopo che la capigruppo non aveva trovato un accordo di maggioranza sui tempi di calendarizzazione della crisi, era chiamato ad indicare la data in cui discutere e votare la mozione di sfiducia a Conte presentata dalla Lega.
Il capogruppo della Lega, Romeo, ha preso la parola per dire di voler votare domani, 14 agosto. Votando la sfiducia il 14 agosto il Governo cade, si apre la crisi e bisogna attendere poi le decisioni del capo dello Stato.
Subito dopo, è intervenuto Salvini, sempre parlando a nome della Lega, con la proposta accennata in precedenza.
Una decisione incomprensibile! Perché? Perché lo stesso Salvini solo qualche ora prima aveva scritto dal proprio profilo Facebook le seguenti parole:
"Il taglio dei parlamentari in realtà è un SALVA-RENZI. Fino all'anno prossimo non si potrebbe più tornare a votare, e la coppia Renzi-Boschi (che ha sempre votato contro il taglio) salverebbe la poltrona. Capito???
Una volta mandati a casa questi sciagurati, non solo tagliamo poltrone ma anche stipendi".
Uno stato confusionale, quello della Lega, sottolineato successivamente dallo stesso capogruppo 5 Stelle Patuanelli che ha chiesto al collega della Lega, a questo punto, se il suo gruppo volesse o meno ritirare la mozione di sfiducia.
Nessuna risposta da Romeo.
In questo momento, stando così le cose, la confusione è totale. L'unica cosa chiara è che il Senato ha votato la decisione già presa dalla maggioranza dei capigruppo nella riunione di ieri, rimandando alle ore 15 del 20 agosto la discussione sulla mozione di sfiducia a Conte, con il premier che parlerà in Aula e, quasi certamente, si toglierà i sassolini accumulati nel frattempo, grazie alla Lega, all'interno non di una, ma di molte paia di scarpe.
Per capire quali siano le intenzioni della Lega, dei 5 Stelle e del Governo, per capire se esista ancora un Governo Conte o se esisterà in futuro, forse ne sapremo di più dopo le decisioni della conferenza dei capigruppo di Montecitorio, fissata inizialmente per oggi alle 12, e poi spostata alle 19, comunque dopo il voto dell'Aula del Senato.
In quella riunione, i 5 Stelle tenteranno di calendarizzare il prima possibile la votazione per il taglio dei parlamentari. Dopo tale decisione forse, ma non è per nulla certo, si potrà capire se ci sarà una crisi, se non ci sarà, se ci sarà o meno un nuovo Governo oppure se si andrà al voto... anche se non è ben chiaro il senso in cui si debba interpretare il "subito" espresso da Salvini.