Come raschiare il barile, non aumentare le tasse e mantenere un minimo di credibilità da rivendere all'Europa? Questa è la domanda che, ciclicamente, i componenti dei vari governi italiani puntualmente si pongono quando si arriva ad ottobre.
Alla base della domanda sta la classica considerazione che ben si applica all'economia: non è possibile ubriacare la propria moglie senza consumare una goccia di vino, facendo restare piena la botte.
Quindi, per mantenere i servizi pubblici ed avere un margine di spesa per promuovere gli investimenti, un Governo deve trovare i soldi per sostenere tali spese. Se non ne arrivano a sufficienza dai redditi e dai consumi è allora necessario chiederli alla gente con nuove tasse. Ma questa non è una buona cosa, specie se poi alla gente si vuol chiedere il voto.
E allora come fare per far quadrare i conti di un bilancio previsionale? Ci sono tre modi: privatizzazioni, lotta all'evasione fiscale, spending review.
Per ricorrervi basta avere un certo aplomb istituzionale e molta faccia tosta.
Nel 2018, 5 Stelle e Lega, per riuscire a mettere insieme delle coperture credibili per avere l'ok della Commissione Ue sulla legge di bilancio, avevano ipotizzato che in tre anni, dalle privatizzazioni, sarebbero riusciti a far incassare allo Stato ben 18 miliardi.
Adesso i 5 Stelle, stavolta però in coppia con il Pd, hanno rimodulato un tantinello la previsione, scrivendo nel Def che le dismissioni hanno fruttato solo poche centinaia di milioni, riducendo dallo 0,3% allo 0,2% del Pil le stime di ricavi per il 2020 e il 2021, in pratica 3,5 miliardi l’anno.
Ma non bisogna però essere troppo severi con l'allora ministro Tria che si è dovuto arrampicare sugli specchi per far ragionare i due capipopolo del cambiamento che fu. Infatti, anche tra il 2017 e il 2018, il precedente Governo aveva incassato appena 60 milioni dalla vendita di partecipazioni nelle aziende pubbliche e 1,6 miliardi da dismissioni immobiliari, dopo aver preventivato tagli per 10 miliardi.
Quindi, così fan tutti... i governi, dimostrando che i margini di manovra che l'Europa non concederebbe sono già in gran parte concessi. Forse è l'ora di chiedersi se questi siano correttamente sfruttati.
Comunque, visto che per sistemare il bilancio questa volta la voce dismissioni il Governo non la potrà utilizzare (c'è un limite a tutto), allora per il 2020 si affiderà a lotta all'evasione fiscale e spending review.