Nella settimana appena trascorsa, abbiamo registrato 38.775 nuovi casi di positività, un incremento del 7,4% rispetto alla settimana precedente, che aveva visto 36.102 casi. I decessi sono stati 129, con un aumento del 10,3% rispetto ai 117 della settimana precedente.
Sono stati effettuati 251.160 tamponi, con un aumento del 7,9% rispetto ai 232.664 della settimana precedente. Il tasso di positività è del 15,4%, con una leggera diminuzione dello 0,1% rispetto al 15,5% della settimana precedente.
Il tasso di occupazione in area medica è del 4,4% (2.734 ricoverati), un valore basso ma in lieve aumento rispetto al 4,1% del 20/09/2023. L’occupazione in terapia intensiva rimane stabile all’1,0%, con 82 ricoverati rispetto all’1,0% del 20/09/2023. I tassi di ospedalizzazione e mortalità aumentano con l’età, raggiungendo il picco nella fascia d’età oltre i 90 anni; il tasso di ricovero in terapia intensiva rimane stabile a partire dalla fascia d’età 50-59 anni.
Questi dati emergono dal monitoraggio settimanale del Ministero della Salute e dell’Iss.
“Come ampiamente previsto assistiamo ad un ulteriore rallentamento dei nuovi casi e rimane assolutamente irrilevante l’impatto sugli ospedali. Non si evince, in questa fase, alcuna necessità di misure straordinarie, che ormai sono alle nostre spalle, mentre continuiamo la nostra attività costante di monitoraggio e sorveglianza, mettendo in campo tutto ciò che è doveroso fare per la tutela degli Italiani”, spiega il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia.“Nel periodo di monitoraggio - è scritto nel rapporto - si assiste ad un ulteriore rallentamento nella crescita dell’incidenza di nuovi casi identificati e segnalati con infezione da SARS-CoV-2 in Italia che, complessivamente, si mantiene bassa. L’impatto sugli ospedali resta limitato. I ricombinanti omicron XBB, con predominanza di EG.5, rappresentano la quasi totalità dei ceppi virali circolanti, in accordo con quanto osservato in altri Paesi. La situazione epidemiologica è in linea con il quadro europeo”.
L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero al 19/09/2023 è pari a 0,9 (0,85 – 0,95), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e sotto la soglia epidemica (Rt=1,08 (1,02 – 1,14) al 12/09/2023).
L’incidenza di casi COVID-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 21/09/2023-27/09/2023 è pari a 66 casi per 100.000 abitanti, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (14/09/2023-20/09/2023, 61 casi per 100.000 abitanti).
L’incidenza settimanale è in lieve aumento nella maggior parte delle Regioni/PPAA con valori non superiori a 100 casi per 100.000 abitanti. L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Campania (95 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (18 casi per 100.000 abitanti).
La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale è quella di 90+ anni. L’incidenza è in lieve aumento nella fascia d’età 10-19 anni, probabilmente in seguito all’apertura delle scuole. L’età mediana alla diagnosi è di 56 anni, sostanzialmente stabile rispetto alle settimane precedenti.
La percentuale di reinfezioni è di circa il 43%, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente.
In base ai dati di sequenziamento disponibili nella piattaforma nazionale I-Co-Gen, nelle ultime settimane di campionamento consolidate (dati al 25 settembre 2023), si osserva una co-circolazione di ceppi virali ricombinanti omicron riconducibili a XBB. Tra questi, in accordo con quanto osservato in diversi Paesi, la variante d’interesse EG.5, ed in particolare EG.5.1.1, si conferma predominante.