Gli ultimi dati sull'occupazione pubblicati dall'Istat sono stati commentati anche dalla CGIL e, rispetto alle dichiarazioni di molta della stampa e del governo, le conclusioni non sono certo state positive.

Infatti, il totale degli occupati per tutto il 2015 è praticamente identico a quello del 2014, con una differenza non di poco conto. Infatti, nel 2014 la riforma del lavoro voluta da Renzi, il Jobs Act, non era in vigore e non erano in vigore neppure gli sgravi contributivi sulle nuove assunzioni a favore delle imprese.

A dicembre 2014 il numero di occupati in più rispetto all'anno precedente era pari a 109.000 unità. Dopo 12 mesi, un Jobs Act e 3,5 miliardi di euro di sgravi, il risultato è assolutamente identico! E questo sarebbe il risultato incoraggiante di cui ha parlato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti!

E non  va neppure dimenticata la crescita costante del numero degli inattivi, cioè di coloro che il lavoro non solo non lo trovano, ma hanno pure smesso di cercarlo, pari ad uno 0,2% che corrisponde a 32mila unità in più.

Pertanto, risulta evidente che gli strumenti fin qui messi in atto dalla politica, al di là dei proclami, hanno dimostrato di essere inefficaci oltre ad aver sprecato inutilmente tempo e risorse finanziarie.