La Haas,  il 24 febbraio nel bel mezzo del primo test pre-stagionale di Formula 1 in Spagna, in fretta e furia aveva dovuto cambiare i colori delle proprie monoposto per rimuovere i colori rosso, bianco e blu che rappresentavano la bandiera russa da quando Mazepin e il "babbo" avevano siglato una partneship.

L'azienda chimica Uralkali è in parte di proprietà del miliardario di Dmitry Mazepin, uno stretto collaboratore del presidente russo Vladimir Putin attraverso la sua compagnia Uralchem. Uralkali era diventata sponsor della Haas e il "bimbo" di Dmitry, Nikita Mazepin, era diventato un pilota di Formula 1.

A seguito dell'invasione dell'Ucraina, la Haas aveva annullato il contratto di sponsorizzazione con Uralkali. Oggi è arrivato il licenziamento di Nikita Mazepin che ha replicato così dal proprio profilo social:

Mazepin, che  si è detto "deluso" dalla risoluzione del suo contratto e che la sua "disponibilità ad accettare le condizioni proposte per continuare a gareggiare è stata completamente ignorata", sul suo account non aveva inviato alcun messaggio di solidarietà all'Ucraina e non vi era stata alcuna presa di distanza da quanto sta facendo la Russia.

La FIA permette ai piloti russi di gareggiare, ma non sotto la loro bandiera, pertanto come atleti neutrali. Inoltre, devono firmare un documento in cui accettano di non sostenere l'invasione.

Chi sostituirà Mazepin, di cui sicuramente nessuno sentirà la mancanza, alla guida della Haas? Si sono fatte più ipotesi, con in testa il nome di Pietro Fittipaldi, ma ancora non è stata comunicata alcuna decisione.