Era l’estate del 1784 quando, al teatro alla Pergola di Firenze, andò in scena per la prima volta, con grande successo, l’opera comica in due atti Il mercato di Malmantile di Domenico Cimarosa. Il musicista aversano era già una gloria vivente che mieteva continui successi in tutti i palcoscenici della penisola (Napoli, Roma, Venezia, Milano) e, per l’occasione, venne contattato dall’allora impresario del teatro toscano, Andrea Campigli, che aveva in mente di inserire nel cartellone della stagione estiva un nuovo titolo del compositore tanto di moda.

Dopo la pubblicazione dell’edizione critica della partitura de Il mercato di Malmantile, edita da Artaria Editions Limited, New Zealand, che verrà immessa nel mercato entro la fine di quest’anno, è prevista per il giorno 21 giugno l’uscita della registrazione discografica dell’opera che renderà finalmente disponibile al grande pubblico il divertentissimo lavoro di Cimarosa.

Se la registrazione di un’opera di un compositore italiano del XVIII secolo è già di per sé un evento, nel caso de Il mercato di Malmantile, l’operazione discografica diventa una vera e propria operazione di recupero culturale del nostro patrimonio musicale del passato, dato che l’opera non era mai stata incisa, così come mai ne era stata pubblicata e resa disponibile per future esecuzioni, la partitura.

La registrazione si avvale di una compagnia di canto internazionale esperta nella prassi esecutiva del teatro musicale italiano del tardo periodo classico: Roberto Vicarelli nel ruolo di Sempronio, Addie Lansbury in quello di Lindora. Ai due protagonisti si aggiungono Elisabetta Manfredini nella parte di Bita, Irving Hussain nel ruolo Cecco, Andrea Martinelli in quello di Scassaganasce, mentre la soprano statunitense July Wason è impegnata nell’interpretazione della parte della Marchesa Giacinta e il britannico Nicholas Porrington in quello del Conte della Rocca.

L’orchestra che accompagna il giovane cast vocale è la francese Fête Galante Baroque Orchestra mentre il direttore d’orchestra è Simone Perugini, esperto studioso e interprete del musicista aversano, nominato qualche mese fa dall’Amministrazione Comunale di Aversa (città natale di Cimarosa) “Ambasciatore della musica di Cimarosa nel mondo” e vincitore, proprio quest’anno, del Premio Internazionale “Cimarosa” – Città di Aversa. Perugini è anche il revisore dell’edizione critica della partitura pubblicata da Artaria Editions Limited.

L’opera, assai divertente nella struttura drammaturgica e molto raffinata nella scrittura musicale, era stata già riproposta nei palcoscenici italiani in un paio di produzione di qualche decade fa.

La musica di Cimarosa, dopo tanti anni di quasi totale oblio, - solo Il matrimonio segreto è l’unica sua opera rimasta costantemente in repertorio anche nel corso dell’Ottocento e del Novecento, sta riproponendosi, con la giusta prospettiva, nei palcoscenici mondiali, anche se non troppo frequentemente.

Se, da un lato, nell’ultimo anno si è registrato un calo numerico delle produzioni de Il matrimonio segreto, dall’altra si è assistito a tutta una serie di riscoperte e riproposte di altri lavori cimarosiani meno noti che stanno entrando stabilmente in repertorio: L’impresario in angustie, ad esempio, rappresentato con grande successo all’estero e ultimamente anche all’Accademia di Santa Cecilia a Roma, a Napoli, a Cortona, a Montepulciano (sarà proprio questo titolo ad aprire la 43esima edizione del Cantiere d’Arte diretto da Roland Böer); La Cleopatra, rappresentata a Spoleto qualche anno fa e, nel 2003, a Graz, sotto la direzione di Valery Gergiev; Il ritorno di Don Calandrino, presentato in diversi teatri italiani con la direzione di Riccardo Muti.

A questa seria di produzione (la cui lista è necessariamente incompleta), si deve aggiungere il prestigioso progetto editoriale, realizzato da Artaria Editions Limited in collaborazione con l’etichetta discografica Naxos, leader nel settore della musica classica, di pubblicazione dell’opera omnia di Cimarosa. A tutt’oggi sono stati pubblicati diversi lavori, in edizione critica, curati da Allan Badley, Nick Rossi e Simone Perugini che, attualmente, è il responsabile del progetto.