Si è conclusa Sabato sera, 9 ottobre, la trentesima edizione di Sarno Città Festival 2021, Premio Ippogrifo d’oro e 30° Oscar Internazionale della moda e dello spettacolo, Premio Diva dell’anno, tenutosi nei giardini di Villa Lanzara del Balzo che fu di proprietà dell’ On. dell’allora Regno d’Italia, Giuseppe Lanzara.

Prima di tornare al Premio Ippogrifo d’oro, presentiamo il Creatore e il direttore artistico dell’Evento, Melinda Miceli, arrivata in volo, strappata ai suoi tanti impegni dal dorato animale mitologico che è l’emblema stesso del Premio, l’alato grifone o Ippogrifo.

La sinergia tra il vulcanico e instancabile Alfonso Celentano, amante delle celebrazioni più vitali e fastose e la Dama della Bellezza purificatrice e levigante della Luce, la critica- saggista e scrittrice Melinda Miceli, hanno creato un mix elegante, vivace e culturale al contempo. La serata, condotta da Gino Aprile, è stata ricca di sorprese e con tante presenze. Nel contesto dell’evento si è parlato di musica, teatro, cultura, turismo, moda, giornalismo, associazionismo, cinema e tant’altro, c’è stata anche la consegna del Premio Popolarità Ippogrifo d’Oro 2021, ambito riconoscimento che è stato assegnato a personaggi dei vari settori che nel corso dell’anno hanno reso servizi alla collettività. Alfonso Celentano ha consegnato a sorpresa al Suo direttore artistico onorifico Melinda Miceli il Premio Ippogrifo d’oro alla Carriera di scrittrice, saggista, giornalista internazionale e il Premio Diva dell’anno per la Sua notevole rilevanza nel campo culturale ed editoriale internazionale.

Melinda Miceli ricordiamo essere autrice di 20 pubblicazioni italiane anche didattiche sul territorio, una delle rarissime scrittrici italiane contemporanee a pubblicare all’estero. Basti citare i celebri titoli italo spagnoli di saggi come Templaris Compendium, La Sibilla antologia orfica e pitagorica, “La Catedral del alma” romanzo indottrinato che Ediciones Matrioska ha divulgato in lingua spagnola anche in America latina.

Alfonso Celentano ha scelto Melinda Miceli per il prestigio culturale che la Sua figura di intellettuale internazionale ha conferito al premio che ha legato la Sua immagine al direttore artistico. Insieme hanno lavorato alla consegna del premio l’Ippogrifo d’Oro, per ben tre anni nel corso dei quali hanno selezionato le persone e le associazioni meritevoli del premio a tal proposito la dr.ssa Miceli ha dichiarato. 

“Ringrazio Alfonso Celentano per aver voluto premiare anche il direttore Artistico del Premio Ippogrifo d'oro e Diva dell'anno, ma lo ringrazio ancor di più per il Suo encomiabile Essere rivolto al risveglio e alla conoscenza mediatica del territorio di Sarno in tutte le Sue sfaccettature. Il patron del Premio Ippogrifo d'oro Alfonso Celentano ha sostenuto con tutto sé stesso la sua comunità, il territorio e chi come lui lo ha valorizzato e continua a farlo. Alfonso Celentano è oggi un esempio forse introvabile perché amando la propria terra, si attiva concretamente per farla conoscere al mondo intero, anche a proprie spese. È questo il gesto più nobile che esiste nella sfera umana, e Lui ne ha grande merito. Grazie Alfonso per aver dato questo Altissimo esempio di vita a tutti, la mia sensibilità di scrittrice non può rimanere indifferente dinanzi a quello che Tu hai mostrato al mondo.

Il mio impegno in questo Evento è stato rivolto a far conoscere e premiare i veri talenti, finalizzato a una valorizzazione del territorio Nazionale e all’impegno sociale promosso da un importante carta costituzionale quella di Sarno che sancisce regole contro il bullismo e violenza sulle donne. L’Arte deve essere costruttrice di pace e evoluzione collettiva di una società. – e continuando – Mi presto volontaria in queste attività perché credo nei valori sopra citati per tanto l’Ippogrifo d’oro figura araldica atavica che affonda le radici nella mitologia greca è simbolo dell’Oscar delle Arti dove scienza cultura e bellezza si fondono in un unico magico evento. Grazie alla standing ovation day il Busto di Giovan Battista Amendola scultore sarnese dell'800, ha rivissuto l'antico lustro che contraddistinte la sua figura di artista internazionale. 

Autore della famosa ''Venere Nostra''e di altre opere prestigiose, nella città di Napoli tra i quali la statua di Gioacchino Murat per la facciata del Palazzo Reale, un busto dell'architetto Errico Alvino nel parco della Villa Comunale, due monumentali cariatidi bronzee in stile egizio ai lati della porta del Mausoleo dei Caduti a Posillipo e di altre opere importanti sparse in tutta Europa. Attingendo al contributo di numerosi storici dell’arte e della medicina, teorici della cultura e filosofi, tramite l’affascinante enigma della nuova Venere, Giovan Battista Amendola ci trasporta in epoche passate in cui studiare la natura significava al contempo studiare la filosofia, e con essa egli riplasma un nuovo concetto di Venere.

Alfonso Celentano grande cultore del proprio territorio, attinge a questo modello di Venere per coniare il ''Premio Diva dell'Anno'', pertanto la Venere nostra diventa l' Oscar delle arti di Sarno, in una magica continuità che fa rinascere e immortala quella bellezza venerea tanto ricercata dallo scultore sarnese, Giovan Battista Amendola, prematuramente scomparso”. 

 

Sono state premiate tutte le associazioni che in Sarno e non solo, che si adoperano per il riscatto del fiume Sarno, e dell’intero Agro Nocerino-Sarnese, associazioni che si interessano di ecologia e del recupero dei luoghi del passato ed il rilancio storico dei luoghi già ricchi di storia, come la sezione comunale della protezione civile, per i servizi resi tra i quali l’incendio del monte Saretto, in favore della comunità sarnese. L’ambito riconoscimento, è stato assegnato anche a Homar Iafisco nipote di Adriano Celentano come hair stilist dei divi e autore, per l’arte, quale filo conduttore di pace tra i popoli e l’antirazzismo all’artista Italo Argentina Gladis Mabel Cantelmi, il Gran Maestro Corrado Armeri per la legalità, per la musica a Roberta Faccani, cantante e attrice nonché indimenticabile voce del complesso I Matia Bazar, la quale si è esibita essendo l’attrattiva principale, ospite di Celentano.

Finita la serata come nelle fiabe più belle, la Principessa e il Re, Melinda Miceli e Alfonso Celentano lasciano una scia luminosa perché, spente le luci, rimanga a Sarno un segno per la Ricerca del Buono e del Giusto: un cavallo alato, potente e lieve come la Loro collaborazione in questo storico evento.