La situazione complessiva, sia in termini di incidenza che di impatto sui servizi assistenziali, mostra lievi segnali di miglioramento, nonostante una fase prolungata ed estesa di interventi di mitigazione in gran parte del territorio. Questo si realizza in un contesto europeo caratterizzato in diversi paesi da epidemie in rapido peggioramento in particolare spinte dall'emergenza di nuove varianti virali a più elevata trasmissibilità e già identificate nel nostro Paese. L'epidemia resta pertanto in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero garantite rigorose misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale.


Punti chiave:

Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 18 gennaio 2020 - 24 gennaio 2021. Per i tempi che intercorrono tra l'esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l'infezione nella prima metà di gennaio. In questo report, i valori di incidenza riportati, fanno riferimento ad un aggiornamento della popolazione stimata per il 2020 (da 60.244.639 a 59.641.488 a livello nazionale) dell'ISTAT; tale aggiornamento è basato sulle correzioni di popolazione post censimento (www.istat.it/it/files/2020/12/REPORT_CENSIPOP_2020.pdf).

Si continua a osservare una lieve diminuzione dell'incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 gg (289,35 per 100.000 abitanti (11/01/2021-24/01/2021) vs 339,24 per 100.000 abitanti (04/01/2021-17/01/2021), dati flusso ISS. Anche questa settimana il dato di incidenza bisettimanale non è pienamente confrontabile con il periodo precedente (estensione dal 15/1/2021 della definizione di caso a test antigenici rapidi secondo i criteri definiti nella circolare dell'8 gennaio 2021).

L'incidenza è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate. Nella settimana di monitoraggio rimane molto alta l'incidenza nella Provincia Autonoma di Bolzano (582,75 per 100.000 dal 18 al 24/1).

Nel periodo 06 gennaio – 19 gennaio 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,84 (range 0,75– 0,98), in diminuzione e con il limite superiore del range sotto l'uno. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell'Rt riportato si rimanda all'approfondimento disponibile sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità (www.iss.it/primopiano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037).

Questa settimana si continua a osservare un miglioramento del livello generale del rischio, con un aumento significativo di Regioni a rischio basso secondo il DM del 30 Aprile 2020. Complessivamente, una sola Regione ha una classificazione di rischio alto (vs quattro la settimana precedente), dieci con rischio moderato (di cui una ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e dieci con rischio basso. Una Regione (Molise) ha un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo uno. 

Scende il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (8 vs 12 la settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale si colloca sotto la soglia critica (28%). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 2.487 (19/01/2021) a 2.372 (26/01/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in diminuzione, passando da 22.699 (19/01/2021) a 21.355 (26/01/2021). Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all'incidenza, impongono comunque misure restrittive.

Si osserva una diminuzione delle allerte di resilienza riportate dalle Regioni/PPAA, con 16 Regioni/PPAA senza allerte segnalate (vs 13 la settimana precedente).

Si osserva una diminuzione nel numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (29.432 vs 33.339 la settimana precedente) e aumenta la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti (31,7% vs 28,7%). Invece, rimane stabile la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (31,4% vs 31,5% la settimana precedente). Infine, il 23,6% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 13,3% non è stata riportata la ragione dell'accertamento diagnostico. 


Conclusioni:

Nella settimana in valutazione (18/1/-24/01/2021), si osserva una lieve diminuzione della incidenza nel Paese (136,50 per 100.000 abitanti vs. 152,85). La diminuzione dell'incidenza è avvenuta nonostante l'estensione dal 15 gennaio della definizione di caso ai test antigenici rapidi come definito dalla circolare dell'8 gennaio 2021.

Nel periodo 30 dicembre 2020 – 12 gennaio 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,84 (range 0,75–0,98), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e con il limite superiore del range sotto l'uno.

Complessivamente, una sola Regione ha una classificazione di rischio alto secondo il DM del 30 Aprile 2020 (vs quattro la settimana precedente), dieci hanno un rischio moderato (di cui una ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e dieci con rischio basso; resta, comunque, elevato l'impatto sui servizi assistenziali nella maggior parte delle Regioni/PPAA.