Iraj Harirchi, viceministro della Sanità iraniano, insieme al portavoce del governo, Ali Rabiei, lunedì si era presentato in conferenza stampa per parlare del contagio da Covid-19 in Iran, negando che le autorità di quel Paese stessero mentendo sui numeri delle persone finora affette dal virus. 

Harirchi, visibilmente sofferente, durante la conferenza più volte aveva utilizzato un fazzoletto per asciugarsi la fronte. Il motivo? Qualche ora dopo è risultato positivo al test del coronavirus! In base a quanto aveva assicurato il giorno precedente, gli iraniani contagiati sarebbero 95, mentre il numero di quelli deceduti è arrivato a 15, il più alto al di fuori della Cina.

Numeri a cui però sono in pochi a credere. Nonostante Qom e il suo santuario siano indicati come focolaio principale dell'epidemia nel Paese, le autorità finora non ne hanno imposto la chiusura. Lo stesso per quello di Mashad. In Iran iniziano a scarseggiare mascherine e kit per i test, senza dimenticare che le attrezzature mediche necessarie a contenere l'epidemia non sono quelle di un Paese avanzato. A rendere ancora più pesante la situazione, il contagio diffuso tra gli operatori sanitari che ne starebbe riducendo il numero.


I numeri dell'epidemia da Covid-19 dicono che in tutto il mondo i casi riscontrati di persone contagiate dal coronavirus sono all'incirca 80mila, di cui la quasi totalità è in Cina, i decessi ammontano a circa 2.700.


Il contagio in Corea del Sud adesso riguarda un migliaio di persone, con 10 decessi. In Italia, siamo intorno alle 300 con 7 morti. 


Nelle Canarie, a Tenerife, un medico italiano, recatosi in un ospedale dell'isola per farsi visitare perché non stava bene, è stato trovato positivo al test del coronavirus e tenuto in osservazione. Le sue condizioni non destano preoccupazione, mentre i due familiari che sono con lui non risultano contagiati. 

L'albergo presso cui era alloggiato è stato circondato dalle forze dell'ordine e agli ospiti è stato imposto di non uscire. Così, le mille persone che alloggiano nell'H10 Costa Adejie Palace di Santa Cruz sono state messe in quarantena.

I clienti sono stati informati con un biglietto infilato sotto la porta di ogni camera, in cui è stato scritto: "Ci dispiace doverla informare che per motivi di salute l'hotel è stato chiuso. Fino a quando le autorità sanitarie non daranno indicazioni diverse, deve rimanere nella sua stanza".

Secondo le testimonianze di alcuni ospiti, molte persone sono comunque uscite dalle proprie stanze per andare a fare colazione o andare a prendere il sole. A nessuno però è stato consentito di uscire dal perimetro esterno che circonda l'albergo


L'OMS non ha ancora definito il contagio come pandemia.