"La costante escalation della situazione in Ucraina da parte dei Paesi occidentali potrebbe avere conseguenze, basti ricordare la parità nucleare tra Russia e Usa".

Queste le parole pronunciate ieri da Vladimir Putin, riprese  dall'agenzia Ria Novosti, con cui il presidente russo ha commentato il possibile ingresso di truppe Nato in Ucraina, etichettato come "un altro passo verso il conflitto in Europa e una guerra globale". 

Sullo stesso argomento, oggi si è espresso anche il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, che in un incontro con alcuni ambasciatori ha dichiarato che, secondo "molti esperti" il blocco della NATO avrebbe dovuto essere sciolto dopo il crollo dell'URSS e la fine del Patto di Varsavia:

"Oggi molti storici e politologi in Occidente esprimono il punto di vista che altri loro colleghi sostengono da molti, molti anni, forse anche decenni: quando il Patto di Varsavia cessò di esistere nessuno ha sciolto la NATO, perché nessuno aveva intenzione di farlo. Proprio ieri un famoso economista americano, il politologo Jeffrey Sachs, ha citato questo errore in un'intervista con [il giornalista americano] Tucker Carlson. Ciò non è stato fatto. Ora possiamo affermare con sicurezza che la ragione è stata l'irresistibile desiderio degli Stati Uniti di mantenere il controllo dell'Europa attraverso la NATO", ha affermato il ministro. (fonte Tass)