Politica

Le soluzioni alla crisi energetica? Un'ulteriore dimostrazione della scarsa qualità di chi governa e di chi vuole governare l'Italia

Dallo scorso anno l'Ue minacciava sanzioni pesantissime alla Russia nel caso di invasione dell'Ucraina. Nonostante la Russia fosse il principale fornitore di energia per l'Europa, la commissione Ue ed i paesi membri dell'Ue non hanno fatto niente per anticipare il fatto che Putin, una volta che le sanzioni fossero state applicate, si sarebbe logicamente vendicato utilizzando il gas come arma di ricatto. 

La commissione Ue ed i paesi membri dell'Ue non solo non hanno fatto niente prima della guerra, ma non hanno fatto niente neppure subito dopo che la guerra è iniziata. Hanno cominciato ad occuparsi del problema solo dopo che questo si è manifestato in tutta la sua evidenza.

A seguito della crisi energetica in atto in Italia, lasciando da parte i nuovi accordi commerciali sulle forniture di gas che entreranno in vigore a partire dal prossimo anno, è iniziato il dibattitto su quali fonti di energia siano più convenienti "in futuro", tenendo in considerazione che i paesi europei si sono impegnati in un programma di transizione ecologica che dovrebbe favorire, in un futuro non lontano, il passaggio all'uso di fonti energetiche non inquinanti.

Ecco che cosa propongono al riguardo le due majorette di Confindustria, alleati alle prossime politiche: Renzi e Calenza.

"Insieme a Carlo Calenda  - dice Renzi - pensiamo che la questione energetica sia LA questione che più sta impattando sulla vita delle famiglie e delle imprese. Bisogna dire SI agli impianti, necessari. Lo dicevamo ieri in Salento per il TAP o in Basilicata per Tempa Rossa o a Ravenna per le trivelle. Lo diciamo oggi a Piombino. E per questo stiamo organizzando una iniziativa speciale: mercoledì 7 settembre ci collegheremo tutti insieme da varie zone d’Italia contro la cultura del NO a Tutto. Per noi fare campagna elettorale significa avanzare proposte precise e serie. E avere il coraggio di difenderle contro chi vive di sondaggi e populismo"."Io scelgo un mix di gas e rinnovabili oggi - dice Calenda - con ripresa della produzione nazionale e rigassificatori per non essere dipendenti dalla Russia e un mix nucleare rinnovabili domani per raggiungere sicurezza energetica ed emissioni zero".

A costoro si aggiungono Lega e Forza Italia (a FdI, per non intaccare i consensi, il problema energia non sembra interessare), con Salvini che sostiene da mesi che è necessario investire nel "nucleare pulito e sicuro di ultima generazione".

Argomentazioni ritenute ragionevoli da moltissime persone. C'è però una considerazione da fare. Questi politici... di cosa stanno parlando?  Dato che loro non lo dicono, cerchiamo di capirlo per nostro conto.

A proposito del gas in Adriatico...

Stando ai dati ufficiali del MITE (in precedenza i dati erano elaborati dal MISE), l’Italia avrebbe, nella migliore delle ipotesi, riserve di gas per 111,588 miliardi di m3. Nella migliore delle ipotesi significa che sono state considerate nel numero anche le riserve di di difficile estrazione e quelle che potrebbero esserlo, tanto da poter diventare anti-economiche). Dal momento che il nostro paese consuma circa 75-76 miliardi di m3/anno, vorrebbe dire che anche se potessimo poco realisticamente sfruttare tutte le riserve , queste sarebbero in grado di coprire appena un anno e mezzo della domanda di gas nazionale. Nonostante ciò, la quasi totalità dei politici in Italia ci vuol far credere che il gas dell'Adriatico risolverebbe tutti i nostri problemi...

E che dire del nucleare "pulito". Basta chiedere a Wikipedia (avendo ampie conferme da altre fonti) che cosa sia realmente il nucleare pulito:

"I reattori nucleari di IV generazione (Gen. IV) sono un gruppo di sei famiglie di progetti per nuove tipologie di reattore nucleare a fissione, che, pur essendo da decenni allo studio, non si sono ancora concretizzati in impianti utilizzabili diffusamente in sicurezza. Si ritiene che saranno disponibili commercialmente tra alcuni anni (2030-2040). Non si tratta delle uniche possibilità di sviluppo dopo la terza generazione: la ricerca sulla 4ª generazione [di reattori, ndr] è stata promossa dal Forum Internazionale GIF (Generation IV International Forum), fondato nel 2000 dal Dipartimento dell'energia degli Stati Uniti d'America (DOE) ed a cui hanno aderito alcuni paesi. Rappresenta una proposta di evoluzione del settore, non l'unica. Inoltre, non tutti i paesi che hanno firmato il documento d'intenti del GIF hanno poi firmato effettivi protocolli di collaborazione tecnologica. Si può, inoltre, ravvisare una certa propensione dei paesi partecipanti alla riproposizione di tipologie di reattore chiaramente riferibili a passati tentativi operati autonomamente in ambito nazionale, ora presentati come 4ª gen."

Già questo dovrebbe essere sufficiente a far dire... "ma di cosa state blaterando?" Ma c'è di più...

"A differenza dei reattori di seconda generazione (la stragrande maggioranza di quelli attualmente in funzione) e terza generazione (attualmente proposti sul mercato e realizzati o ordinati nelle tre tipologie EPR, ABWR e AP1000), quelli di quarta generazione dovrebbero introdurre marcate differenze soprattutto nei materiali impiegati, pur continuando a usare come materiale fissile principalmente uranio e plutonio.Gli obiettivi primari del Forum 4ª gen. sono quelli di migliorare la sicurezza nucleare, ridurre la produzione di scorie nucleari, sottrarsi alla proliferazione nucleare (uso militare), minimizzare gli sprechi e l'utilizzo di risorse naturali e diminuire i costi di costruzione e di esercizio di tali impianti. Secondo i promotori, questi sistemi offrirebbero significativi vantaggi di redditività economica, riduzione delle scorie nucleari prodotte, eliminazione del plutonio impiegabile in armi nucleari e protezione fisica sia passiva sia attiva dell'impianto. Naturalmente, l'effettivo raggiungimento di tali obiettivi dovrà essere verificato sul campo.Tuttavia, i sistemi nucleari innovativi allo studio per l'utilizzo nella IV generazione richiedono nuovi strumenti per la valutazione del loro impatto economico, dal momento che le loro caratteristiche differiscono significativamente da quelli presenti negli impianti di II generazione e di III generazione. I modelli econometrici attuali non sono fatti per valutare i costi di tecnologie nucleari alternative o dei loro sistemi integrati ma piuttosto per confrontare i costi dell'energia nucleare con quella dei combustibili fossili.Inoltre, il GIF ritiene che questi prototipi non saranno disponibili per l'impiego commerciale prima del 2030".

In pratica, i vari Renzi, Calenda, Salvini, ecc. stanno promuovendo come soluzione al problema energia una tecnologia che, solo in fase sperimentale, dovrebbe esser disponibile tra poco meno di dieci anni. Se poi la volessimo applicare all'Italia, dovremmo tener conto, oltre dei vari problemi legati alla conformazione geofisica del Paese, anche del fatto che da noi non esiste neppure una filiera industriale per supportare le centrali nucleari. E quando forse queste nuove centrali di 4ª generazione saranno realtà, nel 2050 entrerà in funzione la prima centrale a fusione nucleare che le renderà inutili e anti-economiche.

Queste sono le proposte di buona parte dei politici che si propongono di governare l'Italia. In pratica, non sanno di cosa stanno parlando, però dicono agli altri che sono dei cretini se non concordano di fare cose che non si dovrebbero fare perché inutili... uno spreco di tempo, energie e denaro.

In Italia una buona percentuale di energia, considerando quella idroelettrica (quando c'è acqua), è già prodotta da fonti energetiche sostenibili... perché allora non investire in fotovoltaico ed eolico per aumentare tale percentuale in modo da limitare ulteriormente l'uso del gas?

C'è chi parla di burocrazia che ostacolerebbe tali investimenti... come se la burocrazia dipendesse da una qualche entità ultraterrena! Se un governo vuole, si può dare il via ad un mercato che appare compresso, lo può fare con un tratto di penna... escludendo i centri storici di alcune località.

Lo stesso si potrebbe fare, e molto, nell'organizzazione delle filiere alimentari e produttive per diminuire le emissioni... ma in questo caso i politici di cui sopra non sembrano neppure comprendere tale possibilità... 

Il problema energia, come altri problemi in Italia (e non solo) è legato alla qualità della classe politica che ci governa...  come dimostrano gli esempi riportati in precedenza.  È vero... non è possibile occuparsi di tutto, conoscere tutto e avere opinioni logiche e sostenibili su tutto. Ma se i problemi venissero affrontati partendo proprio dal fatto che è impossibile conoscerli, affidandosi a persone "oneste e preparate" in grado di dare indicazioni e suggerimenti su come affrontarli, allora l'Italia inizierebbe ad essere un paese normale e vivibile, dove i Renzi, i Calenda, i Salvini, ecc. non avrebbero possibilità di palcoscenico, perché nessuno li vorrebbe più ascoltare.

Invece non è così, perché a quei politici i media continuano a dar credito, in modo che la gente possa dar loro credito... solo perché sono ritenuti utili a coloro che direttamente e indirettamente li finanziano e che poi avranno ritorni economici nella realizzazione di opere del tutto inutili. 

C'è da chiedersi però che cosa abbia a che fare tutto questo con l'interesse dell'Italia e degli italiani.

Autore Piero Rizzo
Categoria Politica
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