"Bibbidi Bobbidi Bu,
le buche in città non ci son più.
Ma cittadini non state sereni
perché Perugia ha altri problemi!"
Riguardo al problema delle buche è una filastrocca che non risponde a verità perché, in città, le buche stradali esistono e sono un problema reale e pericoloso per chi si avventura nella “giungla” d’asfalto; ma questo è un altro problema da affrontare con serietà a suo tempo!
Ora, prendiamo in considerazione quest'altro concetto: rendere le strade sicure non vuol dire solo fare un bell'asfalto!
Ascoltiamo pure il malefico e falso canto delle sirene della politica comunale ma non perdiamo la coscienza dei reali e gravi problemi di Perugia che debbono avere la priorità e l'attenzione delle istituzioni onde essere presi in considerazione e risolti nel minor tempo e nel miglior modo possibile.
Quando si parla di accessibilità e sicurezza delle strade, si dovrebbe tenere sempre presente, in prima istanza, l'assoluta necessità di togliere il più possibile, fino alla completa sparizione, in un modo immediato e concreto, le barriere architettoniche che ancora, purtroppo, sono lo specchio di una vera inciviltà sociale, sia pratica che morale e che discriminano alcuni cittadini che vengono, di fatto, collocati in una vergognosa lista, come cittadini di serie B!
Nel 2017 (e dunque non molto lontano nel tempo), alla Camera dei Deputati è stata approvata una proposta di legge per coordinare e aggiornare le prescrizioni tecniche relative all'eliminazione delle barriere architettoniche in tutti gli spazi pubblici nonché negli edifici pubblici e privati.
Obbiettivo principale: la ricostituzione (perché già esisteva ma venne a suo tempo abolita) di una commissione permanente per mettere in atto l'aggiornamento e la modifica delle prescrizioni tecniche per l'eliminazione delle barriere architettoniche.
A tale commissione sarebbe stato demandato anche il compito di un monitoraggio sistematico dell'attività delle pubbliche amministrazioni per quanto riguarda i piani di eliminazione delle barriere.
Tutto saltato! Ma se Maometto non va alla montagna dovrebbe essere la montagna ad andare da Maometto.
Cosa significa? Che se lo Stato non fa nulla non è detto che le amministrazioni pubbliche (nella fattispecie il Comune di Perugia e il Consiglio regionale dell'Umbria) non debbano attivarsi per soddisfare queste primarie esigenze della collettività!
E per quanto riguarda il privato? La Corte di cassazione ha chiarito che non è necessario il permesso di costruire per eliminare le barriere architettoniche. La sentenza in questione è la 38360/2013 del 18 settembre.
Perciò basterebbe solamente la volontà di farlo!
Oddio! Qualcuno potrà obiettare che, nel suolo pubblico di Perugia, delle cose sono state realizzate; come per esempio le rampe per accedere ai marciapiedi (anche quelle però oramai ridotte in condizioni pietosissime e in massima parte non agibili).
Un problema, se fosse stato risolto (!), minimale nei confronti di altri molto più importanti ma che se fosse stato efficacemente risolto, avrebbe rispecchiato la vera volontà di andare verso una certa direzione: ma in effetti così non è stato!
Non è stato perché?
In quei pochi posti dove sono state fatte, in quanto nel 99% dei marciapiedi non esistono e in quell'uno per cento dove ci sono, alla maggior parte di esse ne è impossibile l'accesso perché fatte male e mantenute anche peggio. E se qualcuno fa tanto di qualificarle funzionali o non ha compreso bene il problema di chi ha la necessità di doverle utilizzare o "ciurla nel manico" strumentalmente.
La maggior parte di esse sono inadeguate al loro scopo e servono solamente ad apparire alla vista di chi non le deve percorrere!
Ma questo è solo un piccolissimo esempio di ciò che dovrebbe essere fatto.
Eliminare veramente le barriere architettoniche deve essere una assoluta priorità pubblica e privata ma effettuata in maniera seri e concreta!
Per questa assoluta necessità "Perugia: Social city" si rivolge con forza agli amministratori/politici, tutti; senza distinzione di appartenenza a qualsivoglia partito, tanto di destra quanto di sinistra, ognuno secondo le proprie competenze, perché siano solleciti a risolvere questo problema attraverso momenti di discussione concreti nelle Commissioni competenti in materia del nostro Comune con una maggiore sensibilità a questo problema per attivarsi onde realizzare un programma serio per poter costruire una città che dia serenità e protezione specialmente a coloro che non ne possono fare a meno!
Giampiero Tamburi (Perugia: Social City)