Il ritorno al nucleare in Italia e la scelta (definitiva) del sito di Frascati. Dossier
Dossier in cronaca della parabola tutta italiana del ritorno al nucleare - Fusione nucleare. Dtt TUTTE LE 9 (NOVE) REGIONI CHE HANNO RIAPERTO LA CORSA AL NUCLEARE e la scelta DEFINITIVA di FRASCATI.
"LO HANNO FATTO": è un titolo che la dice lunga.
2017-2021 - Non si tratta di una rassegna di link ripresi dai blog, da voci incontrollate uscite da siti "ambientalisti" o di qualche comitato che deve dimenarsi dando segni di vita sui social... Nulla di tutto questo.
Si tratta invece di una accurata rassegna che ha voluto basare le Fonti di riferimento solo, soltanto ed esclusivamente sulla cosiddetta "stampa ufficiale". Quindi rinomate testate giornalistiche di quotidiani ed agenzie di stampa, nazionali, regionali o locali che siano. E di "roba", chiamiamola pure così... ne è venuta fuori anche tanta. Ed in modo impressionante anche.
Anzi, se vogliamo dirla proprio tutta, è verificato (e verificabile) che gli unici a non averne parlato, ad aver ignorato, di fatto, del tutto, cosa stava succedendo sono proprio coloro che avrebbero dovuto in qualche modo reagire, opporsi, scendere in piazza, mobilitarsi, perfino urlare. Nulla di tutto ciò è accaduto e nella intro del dossier pubblicato su nonukes.it è spiegato anche il perché, probabilmente in modo poco digeribile o veramente indigesto per taluni..., ma stando ai Dati di Fatto gli elementi sono più che riscontrabili.
La rassegna prende in esame un periodo che va dal 2017 al 3 maggio 2021: periodo in cui abbiamo visto avvicendarsi ben 4 (quattro) governi ed altrettanti ministeri dell'Ambiente (anche il governo Draghi del 2021 ha dato emblematici segnali con il suo Ministro Cingolani, sin dai primi giorni).
Il quadriennio in rassegna parte da quando l'ipotesi di localizzazione della centrale a fusione nucleare riguardava principalmente Casale Monferrato (Già devastata storicamente dal disastro Eternit) in vista della pioggia di soldi in arrivo dalla UE, per passare alla fase del vero e proprio bando di ENEA che ha visto in competizione ben 9 (NOVE) regioni che hanno letteralmente sgomitato per aggiudicarsi la localizzazione del sito per poi arrivare al risultato definitivo che ha visto in Frascati la "soluzione finale"... e nel Lazio di Zingaretti la Regione "vincente" (si vedano le cronache a partire dal 4 aprile 2018).
Nel settembre 2020 abbiamo già i "primi appalti" per arrivare alle dichiarazioni di Cingolani del 2021 che NON avrebbero più dovuto sorprendere, nessuno.
Va aggiunto un altro dato amaro. Della iniziale localizzazione di Casale Monferrato ne parlava già un articolo del 14 Dicembre 2016 pubblicato dal quotidiano La Repubblica (al tempo non ancora del tutto in preda ai tentacoli della Famiglia Agnelli e di FIAT FCA...)., il quale, titolava in pompa magna "Fusione nucleare, il Piemonte si candida a ospitare nel Casalese uno dei centri di ricerca" e che il sito di RNA ha scelto come punto di inizio di tutto il dossier per quanto di roboante emergeva dalla notizia:
"Metteremo in campo un'azione di lobby democratica. Offriamo sostegno al progetto".
A dirlo era l'allora presidente della Regione Sergio Chiamparino, che ipotizza di insediare il centro nel Casalese.
Scusate se è poco.
Per il resto non si può non far rilevare che tutto il seguito mediatico (che avrebbe dovuto esser noto a tutti ma invece così non è stato) si è caratterizzato per una incessante, quanto virale, campagna di propaganda e sdoganamento del concetto di "nucleare pulito", "nucleare sicuro", "eccellenza italiana" fino ad arrivare al "nucleare verde" e "rinnovabile" di oggi. Tutte cose inimmaginabili solo qualche anno fa o quantomeno fino a quella storica mobilitazione che portò al risultato del referendum del 2011.
Ma cosa è la cosìddetta "nuova tecnologia" della "Fusione Nucleare"? Cosa è il progetto "ITER" europeo? Cosa è il "DTT - Divertor Tokamak Test" di cui tanto si parla in termini scientisti e "rassicuranti" nella ben nutrita rassegna in cronaca?
E, soprattutto, cosa c'entra il Trizio in tutto questo?
Nel Dossier di RNA compaiono 3 capitoli, già pubblicati tra novembre 2017 e marzo 2018.
Riguardano una dissertazione di un ingegnere piemontese, Enzo Gino, che illustra come "a lungo propagandata come la fonte di energia 'perfetta', i reattori a fusione nucleare condividono molti gravi inconvenienti con la fissione - e ne aggiungono TROPPI altri di nuovi"; e ben due articoli di Daniel Jassby, fisico e ricercatore impegnato al Princeton Plasma Physics Lab fino al 1999, Princeton University, oggi in pensione e che è stato contattato direttamente da RNA per l'autorizzazione alla traduzione di sui documenti pubblicati qualche tempo prima sul Bulletin of the Atomic Scientists proprio in materia di "Fusione Nucleare".
Due titoli roboanti e che fanno letteralmente a pezzi tutte le apologie sguatteratamente 'scientiste' che vediamo comparire nel dossier in questione:
I reattori a fusione nucleare: NULLA di ciò che vogliono farci credere.
A cui segue:
ITER è una vetrina ... per gli inconvenienti dell'energia da fusione nucleare. Dove lo scienziato americano rincara la dose rispetto al capitolo precedente rivolto più sul piano tecnico ed ai dei costi (anche sociali) focalizzando "Energia illimitata": un motto Fuorviante - Tribolazioni al trizio - Radiazioni e scorie radioattive dalla fusione nucleare - Un mondo di acqua da sprecare - L'impatto di ITER - 30.000 tonnellate di rifiuti radioattivi - Il Danno al neutrone.
Si tratta degli UNICI due documenti tradotti in italiano che vanno in direzione totalmente contraria alla propaganda che ha caratterizzato in modo orwelliano gli ultimi 4 anni. Ma purtroppo chi avrebbe potuto, ed avrebbe dovuto, utilizzarli o farvi quantomeno riferimento per sollevare almeno qualche dubbio di fronte alle certezze assolute dell'eccellenza all'italiana... era 'distratto' da ben altre cose.
Buona lettura.