"Ringrazio la procura di Ragusa, è giusto che si vada fino in fondo. Su questo tema chiederò un incontro urgente al Presidente del Consiglio e con il ministro dell’Interno. Nei primi due mesi di quest’anno ci sono stati 4.536 sbarchi, contro i 2.359 del 2020 e i 262 del 2019".

Così dichiarava ieri dai propri account social Matteo Salvini, dopo aver appreso dal quotidiano Repubblica la notizia di un'inchiesta nei confronti della ong Mediterranea Saving Humans avviata dalla procura di Ragusa.

Raccoglieva il testimone da Salvini anche la sua alleata politica ma  avversaria di governo, Giorgia Meloni, che di rimando stentoreamente scriveva:

"Trasbordo di migranti in cambio di soldi? Accusa gravissima da parte della Procura di Ragusa in merito a un recupero di immigrati illegali da parte della Mare Jonio. Fratelli d’Italia andrà in fondo a questa vicenda e chiede risposte urgenti da parte del Ministro dell'Interno Lamorgese. Come sempre, continueremo a batterci contro il business che ruota attorno al traffico di esseri umani verso la nostra Nazione, spesso mascherato dietro un velo di falso umanitarismo".

Poi è arrivato il comunicato di Mediterranea che ha risposto così a Salvini, Meloni e al Procuratore di Ragusa:

"Questa mattina all’alba è scattata una vasta operazione di polizia contro Mediterranea Saving Humans. La Procura della Repubblica di Ragusa ha coordinato perquisizioni effettuate da decine e decine di agenti in tutta Italia, in abitazioni, sedi sociali, e sulla nave Mare Jonio. Le accuse sono pesanti, ma in realtà puntano a colpire la pratica del soccorso civile in mare che Mediterranea promuove dal 2018, attraverso la sua compagnia armatoriale, Idra social shipping, che fornisce all’associazione la nave di ricerca e soccorso e cura la gestione degli equipaggi.Il Procuratore di Ragusa, ha più volte esternato pubblicamente la sua crociata contro le Ong arrivando a sostenere che “bisogna che non passi l’idea che sottrarre i migranti dalle mani dei libici possa essere una cosa consentita”. Quello di oggi è un vero e proprio “teorema giudiziario”, in cui si ipotizza che le attività di soccorso e salvataggio siano preordinate allo scopo di lucro. La “macchinazione” ipotizzata è talmente surreale da rendere evidente quale sia il primo e vero obiettivo di questa operazione: creare quella “macchina del fango” che tante volte abbiamo visto in azione nel nostro paese, dal caso di Mimmo Lucano alle inchieste di questi giorni contro chi pratica la solidarietà ai migranti che attraversano la rotta balcanica, e sparare ad alzo zero contro chi come noi non si rassegna al fatto che da inizio gennaio ad oggi siano già centinaia le donne, uomini e bambini lasciati morire nel Mediterraneo, e si contino già a migliaia i catturati in mare e deportati nei campi di concentramento libici, finanziati con i soldi dell’Unione Europea e dell’Italia. Le perquisizioni cercano “prove” perché in realtà l’accusa, nonostante migliaia di ore di intercettazioni telefoniche e ambientali, si fonda solo su congetture che si scioglieranno presto come neve al sole.La vicenda in esame riguarda il soccorso prestato ai 27 naufraghi della Maersk Etienne che da 38 giorni erano abbandonati in mezzo al mare tra Malta e Lampedusa, a bordo della portacontainer che li aveva tratti in salvo. Fu definito la “vergogna d’Europa” quel disumano abbandono, il più lungo stand – off che si ricordi per dei naufraghi che in teoria, secondo ciò che impongono le Convenzioni Internazionali, avrebbero dovuto raggiungere “tempestivamente” un porto sicuro. Idra social shipping non ha mai fatto nulla di illegale e lo dimostrerà presto nelle sedi competenti. E Mediterranea non si fermerà a causa di questo attacco, triste e prevedibile, e continuerà ad essere in mare, lì dove i crimini che vengono commessi e sono quelli di strage, tortura, stupri, sevizie".