Finalmente, questo sabato, il Pd di Enrico Letta ha concluso gli accordi elettorali della coalizione che aveva in mente: imbarcare chiunque non facesse parte del centrodestra, escludendo il Movimento 5 Stelle.

"Europa Verde e Sinistra italiana - hanno dichiarato in una nota - con le riunioni dei rispettivi organismi dirigenti hanno deciso di costruire un'intesa elettorale con il Partito democratico perché riteniamo le ragioni della difesa della Costituzione, della giustizia ambientale e sociale prioritarie in questo momento delicato per il futuro del nostro paese che necessità della massima responsabilità . Con questo spirito e consapevolezza ci apprestiamo ad incontrare il segretario del Pd Enrico Letta".

Fratoianni ha voluto precisare ulteriormente con queste parole:

"La destra vuole cancellare il reddito di cittadinanza, colpire i salari dei più deboli, completare l’opera di privatizzazione della sanità, fare le centrali nucleari e cancellare i diritti civili e le libertà di tutti noi.Il 26 settembre potrebbero avere i numeri per farlo, e anche quelli necessari a stravolgere la Costituzione senza quei referendum confermativi che fino ad oggi l’hanno salvata. Di fronte a tutto questo noi abbiamo scelto come agire.C’è una pessima legge elettorale, che assegna un terzo dei seggi nei collegi uninominali. Significa che questa parte dei seggi viene assegnata a chi prende un solo voto in più degli altri. In questo quadro correre divisi significa lasciare il campo alla vittoria delle destre. Noi non vogliamo che questo accada, vogliamo risparmiare all’Italia cinque anni di regressione.Per questo abbiamo scelto di chiudere un accordo sui collegi uninominali con il Partito Democratico. Non è stata una scelta facile, ma è una scelta necessaria. Qui è in gioco il paese con i suoi diritti e le sue libertà fondamentali, conquistate in anni di lotte e rivendicazioni. Ma c’è anche altro. Perché non siamo impegnati soltanto a difendere la Costituzione.Siamo già mobilitati su un programma fatto di soluzioni coraggiose e innovative alla crisi sociale ed ecologica. È il programma dell’Alleanza Verdi e Sinistra, quello che in assoluta autonomia proponiamo al paese fuori da ogni accordo, quello che impegnerà i nostri e le nostre future parlamentari. Una grande lotta per un’Italia più giusta, più verde e più solidale.Gli elettori potranno scegliere la direzione da dare al paese. Scegliendo la nostra lista si avrà la possibilità di battere la destra due volte, fermandola nelle urne ed eleggendo parlamentari che sono indisponibili a nuovi governi di larghe intese. Non facciamo passi indietro sulle nostre idee. Nemmeno uno.Andiamo avanti. Stiamo facendo ciò che è giusto per il futuro nostro e dei più giovani".

E come poter ottenere tutto questo? Con una spartizione di seggi all'uninominale, la stessa che ha sancito l'accordo tra Pd e Azione/+Europa, ma con percentuali diverse: stavolta al Pd va l'80% (Pd), mentre a Verdi-Si va il 20%. E questo non riguarderebbe una spartizione di poltrone e seggi sicuri, ma la salvaguardia e la difesa della Costituzione!

La stessa cosa che sta alla base dell'altra alleanza, quella tra l'Impegno civico di Di Maio (nell'ottenere un seggio anche nella prossima legislatura) ed il Partito Democratico. Un'alleanza, come tutti possono ben comprendere, fondamentale per le sorti del Paese, ma soprattutto per quelle dell'attuale ministro degli Esteri che vede lo stadio di Napoli materializzarsi nei suoi peggiori incubi.

Così Letta ha commentato l'imprescindibile alleanza:

"Sono contento della presentazione della lista Impegno civico che, nelle intenzioni dei promotori, vuole essere un punto di riferimento importante per il mondo civico e i territori, c'è l'interesse di molti sindaci e liste civiche. Il collegamento è importante. Abbiamo convenuto una relazione fra noi che è stata identificata nel rapporto 92% a 8% nei collegi uninominali".

Il segretario dem ha poi proseguito aggiungendo:

"Noi chiudiamo la partita più complicata, con la costruzione di alcune liste che potessero competere con la destra. Un lavoro difficile e complicato. Ringrazio Azione e più Europa, con cui abbiamo siglato un patto di governo lungimirante.  Da oggi si chiude un capitolo, da domani si corre per convincere gli italiani e le italiane, ci si rimboccano le maniche. Il nostro obiettivo è aggregare chi rappresenta i territori. Ora le coalizioni sono definite e chiare, oggi si entra nel vivo". 

Ricapitolando, Letta ha concluso con Calenda e Bonino un patto elettorale e di governo, mentre con Verdi e Sinistra italiana solo un patto elettorale. Con Impegno Civico... non è chiaro.

Calenda, che nel frattempo ha smesso di inviare commenti su Twitter, aveva detto di non volersi apparentare con Fratoianni, Bonelli e Di Maio, oltre a non comprendere, nel caso di un successo alle urne, come avrebbe potuto governare insieme a partiti con cui è in disaccordo su tutto. 

Letta nelle sue dichiarazioni pomeridiane però  non lo ha spiegato... insieme a numerose altre cose che riguardano il rapporto con i 5 Stelle che oramai è anche inutile ripetere. 

In attesa di conoscere la reazione di Calenda a ciò che Letta sembra quasi definire un capolavoro, la domanda che uno si pone a commento di questa commedia dell'assurdo non può che essere la seguente: ma Letta ci è o ci fa? È l'unica domanda possibile per uno che sta prendendo per il naso non solo se stesso, il che è un problema suo, ma addirittura milioni di persone che avrebbero voluto votare per una coalizione di centrosinistra se non seria, per lo meno credibile e non per un'accozzaglia litigiosa di gente che rincorre il miraggio di una poltrona, con stipendio annesso, facendosi scudo della difesa della Costituzione.