Terza giornata di votazioni per l'elezione del tredicesimo presidente della Repubblica... sperando non porti male, anche se le premesse ci sono tutte, perché potrebbe consegnare al Colle un nome tutt'altro che di prestigio.

Innanzitutto, non bisogna dimenticarsi della solita ipocrisia sui tempi di nomina, con tutti i rappresentanti dei vari schieramenti che ogni sette anni dicono che bisogna far presto... e sono gli stessi che nei mesi precedenti a chi gli avesse chiesto se avessero preparato una rosa di nomi da proporre per il Quirinale rispondevano che c'era tempo per farla. 

Inutile riportare le dichiarazioni di questi gaudenti diversamente responsabili che con la solita faccia tosta che li ha sempre contraddistinti oggi smentiscono allegramente ciò che si sono dimenticati di aver detto solo poco tempo fa... ma vivendo di propaganda e non avendo altra guida se non quella della propria convenienza non ce ne dobbiamo stupire, anche perché in Italia non esiste un'informazione degna di tal nome da fare da argine a questi psuedo politici.

E adesso veniamo al perché il prossimo capo dello Stato potrebbe essere tra i peggiori di sempre.

Da quando il Matteo di Rignano se ne è uscito dicendo che stavolta spettava alla destra trovare un nome spendibile per il presidente della Repubblica, tutti o quasi lo hanno seguito dicendo... è così. Ma la destra i numeri non li ha. E allora? Semplicemente il Matteo di Rignano, con il supporto degli altri  scappati di casa (quella del Pd, dove lui e gli altri della sua corte sono stati eletti) che stazionano in Parlamento,  ha lanciato un messaggio al centrodestra  facendogli capire che se volevano eleggere un presidente della Repubblica rappresentante del sovranismo a lui avrebbero dovuto rivolgersi, dandogli ovviamente garanzie sul pagamento (politico) della prestazione. Questo è ciò che il Matteo di Rignano, orgogliosamente, definisce "fare politica".

Ma che nomi ha proposto il centrodestra? Al momento tre: Moratti, Nordio e Pera, nonostante venga da mettersi le mani nei capelli se uno andasse a leggere che cosa questi personaggi hanno detto e fatto. Ma non è finita qua... e perché non eleggere allora la signora Maria Elisabetta Alberti Casellati (che misericordiosamente ci ha probabilmente risparmiato il titolo di contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare), attuale presidente del Senato e pertanto seconda carica dello Stato? 

In fondo, i precedenti del suo incarico istituzionale sono a suo favore, avendo sempre fatto imbufalire le opposizioni, mentre in passato non le è mancato di dare prova di garantismo e fedeltà quando dichiarava che il presidente egiziano Mubarak aveva parlato a Berlusconi (in un incontro ufficiale) di sua nipote Ruby. 

Per ultimo, ed è comunque l'aspetto più importante, è la contraddizione che sta alla base della pretesa di questi pseudo conservatori di volersi intestare la nomina di Capo dello Stato.

Infatti, il presidente della Repubblica è il garante della Costituzione, ma il centrodestra tutto, da un quarto di secolo a questa parte, della Costituzione se ne è fatto beffe non riconoscendo e non celebrando il 25 aprile e la lotta partigiana che ha permesso la liberazione dell'Italia dal nazifascismo.

Così, il presidente della Repubblica auspicato da Salvini e Meloni, con l'aiuto del Matteo di Rignano, il prossimo 25 aprile andrebbe a celebrarlo a Salò?

Eppure questo "particolare" non di secondaria importanza sembra irrilevante negli sproloqui delle varie maratone tv dio questi giorni. 

E che non lo sia lo ricorda questo articolo del presidente nazionale ANPI, Gianfranco Pagliarulo: Il Presidente, la Costituzione e l’antifascismo...