La conferma che a colpire la base aerea siriana T-4, nei pressi di Homs, sia stato Israele è arrivata da alcuni funzionari di Washington che hanno dichiarato alla NBC che Tel Aviv aveva informato gli Usa prima di dare il via all'attacco.
La ricostruzione dell'accaduto non è però arrivata dalle autorità israeliane, che non hanno ammesso ufficialmente proprie responsabilità nel raid, ma tramite fonti di agenzia e autorità russe. Due F-15 dell'aeronautica israeliana, dal Libano, avrebbero lanciato 8 missili contro la base aerea siriana.
Cinque sono stati intercettati dalla contraerea siriana, 3 sono invece caduti nella parte ovest della base, provocando 14 vittime, di cui quattro di nazionalità iraniana:
IRGC-affiliated media have thus far confirmed that 4 Iranians were killed in Israeli strikes on T-4 airbase in Syria's Homs: Col. Mehdi Dehghan, Seyyed Ammar Mousavi, Akbar Javar-Jannati and Mehdi Lotfi-Niasar. pic.twitter.com/k7vo33D7sA
— FDD's Iran Project (@FDD_Iran) April 9, 2018
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato lunedì che il raid è da considerare "uno sviluppo pericoloso" della situazione in Siria. Il motivo dell'attacco sarebbe stato dettato dalla necessità di Israele di manifestare la propria contrarietà alle intese raggiunte tra Russia, Iran e Turchia in un vertice che si è svolto ad Ankara la scorsa settimana.