A seguito degli intensi negoziati condotti dalla Commissione europea, l'UE e la Repubblica Popolare Cinese hanno concluso, in linea di principio, i negoziati per un accordo globale sugli investimenti, mantenendo l'impegno assunto al vertice UE-Cina dell'aprile 2019, in cui le due parti avevano convenuto di puntare alla conclusione delle trattative entro la fine del 2020.
L'Unione europea (rappresentata dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel e dal presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen) ha tenuto oggi, 30 dicembre 2020, una riunione in videoconferenza con la Repubblica Popolare Cinese (rappresentata dal Presidente Xi Jinping). La riunione ha offerto l’opportunità di dare seguito al 22 ° vertice UE-Cina (22 giugno) e costituisce la prosecuzione di un impegno costante dell'Unione europea con la Cina.
I leader dell'UE si erano già confrontati sulle strategie da adottare nei confronti di Pechino nel corso del Consiglio europeo di ottobre. Un importante scambio di opinioni in proposito c’era stato tra il presidente francese Emmanuel Macron, la Cancelliera tedesca Angela Merkel e il Presidente Xi nel corso del loro incontro a Parigi nel marzo 2019.
È possibile oggi affermare che l’accordo tra Unione Europea e Repubblica Popolare Cinese è stato fortemente voluto dalla Cancelliera Angela Merkel e sarà implementato dal Presidente francese Macron. Per la Cancelliera Merkel, che fin dall'inizio ha posto il rapporto con la Cina al centro della Presidenza tedesca del Consiglio Ue, l'accordo costituisce un successo visibile.
I partecipanti hanno accolto con favore il ruolo attivo della Presidenza tedesca del Consiglio e, in particolare, della Cancelliera Angela Merkel, che ha posto un accento particolare sulle relazioni UE-Cina sostenendo pienamente i negoziati.
Una volta entrato in vigore, il presente accordo favorirà il riequilibrio delle relazioni commerciali e di investimento tra l'UE e la Repubblica Popolare Cinese. Pechino si è impegnata a raggiungere un livello di apertura del proprio mercato agli investitori dell'UE davvero senza precedenti, offrendo alle imprese europee maggiore certezza anche giuridica per le loro operazioni. L'accordo migliorerà, inoltre, in modo significativo la parità di condizioni per gli investitori europei stabilendo obblighi chiari per le imprese statali cinesi, vietando trasferimenti forzati di tecnologia e altre pratiche distorsive e rafforzando la trasparenza delle sovvenzioni. D'ora in poi le imprese dell'Unione beneficeranno di un trattamento più equo quando competeranno sul mercato cinese.
L'accordo include anche importanti impegni in materia di ambiente e clima, compresa l'attuazione efficace dell'accordo di Parigi, e in materia di normative sul lavoro. La Cina si è impegnata ad attuare in maniera efficace le convenzioni dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro che ha ratificato, e ad adoperarsi per la ratifica delle altre convenzioni fondamentali dell'ILO, compresa quella sul lavoro forzato.
Da parte dell'Unione saranno ora intrapresi ulteriori passi, conformemente alle sue norme giuridiche e alle procedure di firma, ratifica e conclusione degli accordi. Le due parti auspicano di concludere in maniera definitiva l’accordo sulla protezione degli investimenti entro due anni dalla firma del presente testo.
I leader dell'Unione hanno, inoltre, sottolineato la necessità di migliorare l'accesso al mercato cinese per i settori quali l'agroalimentare e il digitale e di affrontare la sovracapacità nei settori tradizionali come l'acciaio e l'alluminio, nonché nel settore delle alte tecnologie.
Dopo la conclusione avvenuta, a novembre 2020, da parte della Repubblica Popolare Cinese, di uno dei più grandi accordi commerciali (RCEP) mai conclusi fino ad oggi con i paesi asiatici, che comprende quasi il 30% della produzione economica globale, sembrava che l'Europa si fosse emarginata sul tema del commercio. Un accordo con la Cina ora dimostra che l'Unione Europea può ancora essere considerata quando si tratta di commercio.
Carlo Marino #carlomarinoeuropeannewsagency