Al di là delle dichiarazioni dei rispettivi schieramenti le notizie di quello che realmente sta accadendo sul terreno nelle autoproclamatesi repubbliche separatiste del Donbass non è affatto chiaro, a partire dal fatto che l'esercito russo ne abbia realmente preso il controllo e in che termini. In ogni caso, i colpi di artiglieria continuano ad attraversare in entrambe le direzioni la linea del cessate il fuoco indicata dal Protocollo di Minsk.
Invece, per quanto riguarda le dichiarazioni, vi è la massima chiarezza ed indicano che nessuna delle parti in gioco sembra voler cedere, portando ad un'escalation del conflitto che sembra inevitabile.
Per Putin, l'Ucraina costituisce un problema per la sicurezza interna della Russia, per la sua volontà di aderire a Nato e Unione europea. E a seguito del riconoscimento delle province ribelli del Donbass adesso il presidente ucraino Zelensky, indica non più come una possibilità, ma quasi come una necessità l'adesione del suo Paese all'Ue e alla Nato:
"È arrivato il momento di reagire, di reagire con forza... il destino dell'Europa si decide sul campo in Ucraina".
Da quanto fanno intendere le parole di Zelensky, i vertici delle istituzioni dell'Ucraina oramai danno quasi per scontato un conflitto che possa interessare tutto il Paese, tanto da annunciare lo stato di emergenza, la mobilitazione dei riservisti e l'invito agli ucraini che risiedono al momento in Russia (dai 3 ai 4 milioni di persone) di ritornare immediatamente nel proprio Paese. Ha anche mobilitato riservisti per rafforzare l'esercito.
Maggiori informazioni ora sulle ultime notizie secondo cui l'Ucraina è stata presa di mira da un attacco informatico su larga scala.
In queste ore, il ministro della Trasformazione digitale per l'Uhcraina, Mykhaylo Fedorov ha dichiarato che i siti web di alcuni ministeri, tra cui quello della salute e degli Esteri, non sono raggiungibili a causa di un attacco DDOS senza precedenti. Lo stesso tipo di attacco sarebbe in atto anche contro diversi istituti bancari.
Gli attacchi DDOS (Distributed Denial of Service) sono caratterizzati da decine di migliaia di richieste contemporanee generate ad hoc su una o più pagine di un sito web (provenienti da altrettanti indirizzi IP), impedendogli così di di rispondere alle richieste degli utenti come farebbe normalmente.
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, è intervenuto quest'oggi all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, chiedendo "azioni rapide, concrete e risolute", aggiungendo che siamo in un momento critico della storia e che le decisioni che verranno prese oggi avranno conseguenze per i decenni a venire.
Kuleba ha detto che tutti abbiamo letto degli errori commessi in passato dai politici in prossimità del pericolo di altre guerre mondiali e per questo ha esortato i Paesi a non ripetere gli stessi errori.
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha convocato per domani a Bruxelles i leader dell'Ue per un vertice di emergenza per discutere della crisi in Ucraina, mentre la presidente von der Leyen ha ricevuto rassicurazioni dalla Norvegia per la fornitura di gas.