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È passata alla Camera la manovrina (...ina ...ina) 2025, la terza del governo Meloni

È passata alla Camera la legge di bilancio 2025 che completerà il suo percorso al Senato la prossima settimana, subito dopo il Natale. La maggioranza di governo esulta per quanto prodotto, pretendendo di aver fatto il meglio possibile con quanto aveva a disposizione.

Il fatto è che Meloni, i suoi ministri e i parlamentari dei gruppi a sostegno dell'esecutivo, fino a poco tempo fa, descrivevano l'Italia e la sua economia come il migliore dei mondi possibili, grazie al fatto che sono loro a governare.

Alla prova dei fatti, però, nel migliore dei mondi possibili, le previsioni di crescita del Paese (fatte da questa maggioranza) corrispondono in realtà alla metà di quelle indicate, nonostante i miliardi di euro gentilmente forniti dall'Europa (grazie al PNRR ottenuto da Conte) a seguito delle promesse messe su carta da Fitto, che però non è riuscito a trasformarle in progetti.

E allora per far quadrare i conti e mantenere almeno i tagli al cuneo fiscale, Meloni & Co., dopo aver chiesto "in prestito" qualche miliardo alle banche, hanno rinunciato a finanziare la sanità pubblica e risolvere il problema delle liste d'attesa, hanno rinunciato (ancora una volta) ad abolire la Fornero aumentando però le pensioni minime con l'iperbolica cifra di 1,8 euro al mese... una presa in giro che è più che un insulto. 

E tutto questo per favorire un'idea di sviluppo su cui investire per far crescere l'economia del Paese? No... solo per tirare a campare. Nessuno è a conoscenza di un piano di sviluppo su cui l'Italia sta puntando. Non esiste neppure a livello di narrazione, tanto per salvare la faccia. I piandi Meloni sono il piano Mattei e l'accordo con l'Albania... praticamente il nulla.

Ma qualcosa per cui alcuni possono gioire nella manovra esiste: i 3mila euro di rimborso spese ai ministri non parlamentari, ad esempio. Volevano regalargli almeno 7mila euro per adeguare il loro stipendio a quello dei colleghi parlamentari  a cui è stato affidato un ministero (a nessuno è venuto a mente di abbassarlo a costoro!), ma dopo l'indignazione generale hanno "rimodulato" la proposta con questa via d'uscita che regalerà loro la stessa cifra perché sarà esentasse.

Ci sono poi le mance distribuite a qualche italiano tramite bonus, gli stessi che Meloni quando era all'opposizione diceva di voler abolire in toto e quelle da dividersi tra i parlamentari, sia per indirizzarle a qualche bacino di voti sicuri da non perdere sia per distribuirle ai gruppi, come dimostra il fondo da 102 milioni di euro... tutta roba che dopo essere stata approvata negli ordini del giorno troverà sostanza ed esecuzione nel solito decreto milleproroghe.

In fin dei conti, nulla di nuovo rispetto al passato, salvo il fatto che da parte di alcuni si pretende di esaltare il miserevole nulla sopra descritto come se fosse il parto di una mente geniale, quella di Giorgia Meloni.

Autore Piero Rizzo
Categoria Politica
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