Il leader supremo iraniano, l'ayatollah Ali Khamenei, ha graziato "decine di migliaia" di prigionieri, tra cui alcuni di quelliarrestati durante le recenti proteste antigovernative, secondo quanto riferito questa domenica dall'agenzia di stampa statale IRNA.

Tuttavia, la grazia annunciata dall'ayatollah non è libera da condizioni, visto che - secondo i media - la misura non si applicherebbe a nessuno dei numerosi cittadini con doppia nazionalità detenuti in Iran.

L'agenzia IRNA ha precisato anche che i presunti colpevoli di "corruzione sulla Terra" - un reato capitale di cui si sarfebbero macchiati anche alcuni manifestanti, quattro dei quali sono già  stati giustiziati - non saranno graziati. Il provvedimento esclude anche le persone accusate di "spionaggio per conto di agenzie straniere" o quelle "affiliate a gruppi ostili alla Repubblica islamica".

La decisione è stata annunciata per celebrare l'anniversario della rivoluzione del 1979 e ha fatto seguito ad una precisa richiesta.

La grazia è stata chiesta con una lettera a Khamenei dal presidente della Corte Suprema, Gholamhossein Mohseni Ejei, motivandola così:

"Durante i recenti eventi, un certo numero di persone, soprattutto giovani, hanno commesso azioni e crimini sbagliati a seguito dell'indottrinamento e della propaganda del nemico.Le proteste sono notevolmente rallentate dall'inizio delle impiccagioni.Poiché i piani dei nemici stranieri e delle correnti antirivoluzionarie sono stati sventati, molti di questi giovani ora si pentono delle loro azioni".

Khamenei ha approvato la richiesta e concesso la grazia in onore dell'anniversario della rivoluzione islamica del 1979.