Leo Messi, 33 anni, era atteso domenica mattina al test anti-Covid prima della ripresa degli allenamenti. Aveva tempo per presentarsi fino alle 10:15, ma non si è visto. Non è stata però una sorpresa, perché  martedì scorso aveva informato il Barcellona che desiderava andarsene. Che domenica non si sarebbe presentato, Messi lo aveva dichiarato ieri e lo ribadirà oggi, dopo aver annunciato una nuova comunicazione ufficiale al club in cui confermerà l'intenzione di andarsene e, per tale motivo, non parteciperà neppure al primo allenamento di lunedì.

Il giocatore intende esercitare una clausola nel suo contratto quadriennale, firmato nel 2017, che gli avrebbe permesso di lasciare il Barcellona gratuitamente, se lo avesse richiesto entro il 10 giugno, data che stava ad indicare la fine della stagione, protrattasi però fino ad agosto inoltrato a causa del coronavirus .

Oggi, a dar man forte alla posizione del Barcellona è arrivata la dichiarazione de LaLiga secondo la quale Messi può lasciare la sua squadra solo pagando la clausola rescissoria da 700 milioni di euro.

Questa la nota ufficiale de LaLiga:

In relazione alle diverse interpretazioni (alcune contraddittorie tra loro) pubblicate nei giorni scorsi su diversi media relative alla situazione contrattuale del giocatore Lionel Andrés Messi con l'FC Barcelona, ​​LaLiga ritiene opportuno chiarire che, una volta analizzata il contratto del giocatore con la sua società, il contratto è attualmente in vigore e prevede una "clausola rescissoria" applicabile nel caso in cui Lionel Andrés Messi decida di sollecitare la risoluzione unilaterale anticipata del contratto, eseguita ai sensi dell'articolo 16 del regio decreto 1006/1985 del 26 giugno, che regola il rapporto di lavoro speciale degli atleti professionisti.

In ottemperanza alla normativa applicabile, e seguendo la procedura corrispondente in questi casi, LaLiga non effettuerà la preventiva procedura di visto per l'allontanamento del giocatore dalla federazione se non avrà precedentemente pagato l'importo di detta clausola.


La battaglia legale è appena iniziata e la decisione de LaLiga appare scontata, visto che non ha alcun interesse, dopo Neymar e Cristiano Ronaldo, a perdere l'ultima stella del suo campionato che nel panorama internazionale finirebbe inevitabilmente per essere meno rilevante rispetto a quanto lo è stato finora.