Politica

QUATTRO CHIACCHIERE virtuali in compagnia dell’Assessore che ha la delega del verde pubblico a Perugia

No, non è la “foresta amazzonica” signor assessore Otello Numerini!

Non si impressioni per le foto; è solamente un piccolo spazio verde in via Giambattista Vico nel quartiere Pallotta.

Uno dei tantissimi piccoli spazi verdi figli di un Dio minore, abbandonati a se stessi in nome di quel risparmio, a tutti i costi, messo in atto dalla vostra Giunta nel quale Lei ha la delega specifica per la gestione del verde pubblico.

Un risparmio che, dicendolo fatto in nome di una logica di buona gestione, risulta, in definitiva, dannoso per la città e altrettanto anche per la politica che gestisce ora la situazione.

Non si affanni a vedere in tutto questo una strumentalizzazione e una presa di posizione contro i partiti che hanno la maggioranza in Comune perché, noi di “Perugia: Social City”, non abbiamo nessuna fazione politica da difendere ne altre da contrastare.

Noi, aimè voi, guardiamo i risultati ed andiamo a rimproverare chi non risolve i problemi; a prescindere!

Sarebbe stata la medesima cosa se, al posto suo, ci sarebbe ancora come vice sindaco l’avvocato Urbano Barelli o, ancora prima, il Signor Nilo Arcudi; che prima di passare alle destre e fare il Presidente del Consiglio, era il vicesindaco di sinistra, quando Perugia era gestita da quella parte politica!

Per noi non cambia assolutamente nulla perché siamo "apartitici", pronti solo a denunciare i fatti che non vanno, da qualsiasi parte essi vengano.

Certo, lo spazio di cui si parla, non è i giardini Carducci, neanche pian di Massiano o, tanto meno, il parco di Lacugnana (per chi non conoscesse Perugia quelli nominati sono spazi verdi che danno una risonanza politica maggiore e quindi molto più all’attenzione dei nostri amministratori comunali) o chi più ne ha più ne metta di verde blasonato, ma Lei non crede che chi abita vicino al verde di questi "spazietti di seconda categoria" abbia ugualmente diritto di vedere i medesimi possibilmente adatti ad essere vissuti nel migliore dei modi?

Non curare questi mini-spazi significherebbe solo considerare i cittadini residenti di una categoria inferiore rispetto a chi vive in centro o in luoghi di maggior prestigio.

Poi, dato che siamo in argomento, andiamo a considerare un altro aspetto della faccenda.

Quello che, prendendo nomi diversi secondo il momento più conveniente alla vostra politica, fa suonare le “trombe del Giudizio Universale” a chi non ha l’ovatta nelle orecchie; messa lì dalla medesima politica per giustificare un atteggiamento che, visto da questa parte, suona come un “scaricabarile” sopra le spalle della gente!

Per favore, non aspettate che a risolvere il problema siano i medesimi cittadini che, prese scope, falci e sacchi, facciano il lavoro che spetta a voi organizzarlo, farlo fare e pagarlo perché il "cavare i ragni dai buchi con le altrui dita" non mi sembra una buona tattica politica; oltre che una presa per i fondelli a chi paga le esose tasse che il Comune richiede.

Una buona giornata, signor Assessore, da

Giampiero Tamburi, Perugia: Social City

Autore Ass. "Perugia: Social City"
Categoria Politica
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