Nuovi pesanti attacchi missilistici si registrano su tutta l'Ucraina anche questo giovedì. Sotto attacco sono principalmente le infrastrutture energetiche. Non è certo un caso. A Kiev è già scesa la prima neve e, come in passato, l'inverno è il principale alleato della Russia.

Colpire le infrastrutture energetiche di quel Paese in questo momento, significa rendere difficile, se non impossibile, la permanenza delle persone nelle città e, pertanto, aumenterà il numero di coloro che cercherà rifugio in occidente. Questo aumenterà la pressione sui Paesi di frontiera e sui Paesi dell'Ue, che a loro volta vedranno aumentare il flusso dei migranti ucraini. Aumentando le difficoltà dei Paesi partner di Kiev, il Cremlino pensa così di poter aumentare indirettamente la pressione su Zelensky perché si convinca a partecipare a delle trattative, anche senza esser rientrato in possesso dell'intero territorio ucraino.

Gli attacchi di giovedì sono stati registrati in diverse parti dell'Ucraina. Interessati anche il porto meridionale di Odessa, la capitale Kiev e la città di Dnipro, nel centro del Paese.

Funzionari locali hanno detto che due persone sono state uccise in un attacco missilistico durante la notte nella regione meridionale di Zaporhizhzhia, tre sono rimaste ferite in un attacco alla città nord-orientale di Kharkiv, mentre tre sono rimaste ferite a Odessa. A Dnipro, sono stati attaccati un impianto di produzione di gas e una fabbrica di missili, la Pivdenmash.

Attaccata anche la città di Nikopol, dove sono state danneggiate molte infrastrutture, lasciando migliaia di case senza elettricità e acqua.

A Kiev, l'amministrazione militare della città, ha dichiarato che la difesa aerea ha abbattuto 4 missili russi e 5 droni iraniani Shahed-136.

La società energetica statale Naftogaz ha confermato che gli impianti di produzione di gas nell'Ucraina orientale sono stati in gran parte danneggiati o distrutti.

Per l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA), per il prossimo inverno, si pone il problema di una grave crisi umanitaria:

"Milioni di persone stanno affrontando continue interruzioni di corrente e la mancanza di energia sta influenzando anche il pompaggio dell'acqua", ha affermato l'OCHA in una nota.

Nel frattempo, il ministero delle infrastrutture ucraino ha dichiarato che è stata raggiunta un'intesa per l'estensione di 120 giorni dell'accordo che consente l'esportazione di cibo e fertilizzanti dai porti ucraini del Mar Nero.